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L’allarme degli ultimi mesi sulla sigaretta elettronica, in seguito alla crisi di malattie polmonare, sta facendo tornare le persone a fumare negli Stati Uniti? La risposta la danno gli analisti di the Motley Fool, un sito di informazione finanziaria attivo da oltre 25 anni. I segnali di questa tendenza, secondo Rich Duprey, sono ancora iniziali, ma già distinguibili. Secondo un sondaggio sui consumatori di Cowen & Co., infatti, lo scorso settembre il consumo di sigarette tradizionali è salito di un punto percentuale, passando dal 13,7% del mese precedente al 14,7. È sempre un dato molto basso, ma è significativo che, dopo mesi di calo ininterrotto, le vendite di sigarette ritornino a crescere proprio quando i media sono pieni di notizie sulle malattie.
L’analisi funziona anche se fatta al contrario. Bonnie Herzog di Wells Fargo ha riscontrato che il declino del volume d’affari del mercato delle sigarette era al 6,2% nelle quattro settimane dal 7 settembre al 5 ottobre. Nelle 12 settimane precedenti il tasso della decrescita era del 6,9%. Anche l’industria della sigaretta elettronica sta iniziando a pagare un prezzo alla martellante campagna anti-vaping. I dati raccolti dalla società di indagini di mercato Nielsen ancora nelle quattro settimane precedenti al 5 ottobre dimostrano che le vendite delle sigarette elettroniche crescono del 25,5%. Si tratta del tasso più basso registrato in oltre 18 mesi, visto che le vendite aumentavano a tassi che superavano il 50%.
Colpa dei media, certo, ma non solo. “Anche se la maggior parte delle persone ricoverate per la malattia hanno riportato di aver usato liquidi al Thc di brand illegali”, le autorità sanitarie non hanno ancora dichiarato ufficialmente la causa delle malattie. “Il Cdc – scrive Duprey – raccomanda di cessare ogni tipo di sigaretta elettronica, il che può sembrare drastico considerando i confini in cui si verificano le malattie e i decessi. Questo si associa all’ostilità della Food and Drug Administration contro l’industria della sigaretta elettronica e il rifiuto di riconoscere il rischio ridotto di questi dispositivi rispetto alle sigarette tradizionali”.
Il risultato paradossale è che, come spesso paventato, le persone stanno sì iniziando a smettete di svapare, ma stanno tornando alla sigaretta di tabacco, quella che uccide 8 milioni di persone all’anno. “Man mano che le indagini vanno avanti – conclude Duprey – le agenzie sanitarie potranno alla fine assolvere l’industria del vaping dall’aver causato le malattie ei decessi, ma a quel punto il danno potrebbe essere già fatto e i consumatori potrebbero aver già deciso di tornare a fumare sigarette”. Quando si dice l’eterogenesi dei fini. O no?