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Sigarette elettroniche, Juul Labs taglia 500 dipendenti entro la fine del 2019

La misura farebbe parte di un vasto piano di riorganizzazione aziendale deciso dal nuovo amministratore delegato.

Sarebbero 500 i posti di lavoro che Juul Labs si appresterebbe a tagliare entro la fine del 2019. A riportarlo è il Wall Street Journal, la testata che per prima aveva rivelato l’avvicinamento fra l’azienda californiana e Altria Group, culminato con l’acquisizione di un pacchetto azionario di della start-up e con l’arrivo di un uomo del colosso del tabacco alla guida di Juul. Interrogata dai media, l’azienda fa sapere che i licenziamenti sono parte di un vasto piano di ristrutturazione delle politiche e dell’attività portato avanti dal nuovo amministratore delegato K.C. Crosthwaite.
Mentre la categoria del vaping subisce un necessario reset – ha commentato – la nostra riorganizzazione aiuterà Juul Labs a concentrarsi a ridurre dell’uso da parte dei minori, investire in ricerca scientifica, creare nuove tecnologie e ottenere l’autorizzazione per operare negli Stati Uniti e nel resto del mondo”.
Al momento l’azienda ha 4.100 dipendenti, un numero cresciuto con ritmi incalzanti dal 2015 ad oggi. I tagli, dunque, corrisponderebbero al 10-15% della forza lavoro di Juul. Dunque questa decisione si aggiungerebbe alle recenti iniziative intraprese dalla nuova guida, volti a dare una nuova immagine dell’azienda. La sospensione della vendita di pod con liquidi al gusto fruttato e dolce, l’abbandono del referendum contro il divieto di vendita di prodotti del vaping nella città di San Francisco, la cessazione di campagne pubblicitarie. Sono tutte azioni tese a scollarsi di dosso l’immagine dell’azienda che ha convertito al vaping i minori americani, per proporsi come partner affidabile del legislatore.
Nel Paese, però, continuano a moltiplicarsi le cause legali contro Juul da parte di utilizzatori che accusano l’azienda di aver condotto pubblicità ingannevoli, mirate ai minori, minimizzando il rischio di dipendenza dalla nicotina. Vedremo se il nuovo profilo scelto da Crosthwaite riuscirà a convincere i legislatori e l’opinione pubblica americani.

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