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Usa, anche in Oregon giudice blocca il divieto sui liquidi aromatizzati

A due giorni dell'entrata in vigore del divieto, il tribunale ha dato ragione ai negozianti che hanno presentato ricorso.

Sembra proprio che i governatori degli Stati americani che si sono precipitati a emettere ordinanze di emergenza per vietare i liquidi per sigaretta elettronica aromatizzati (cioè con gusti diversi dal tabacco), avessero fatto i conti senza l’oste. O meglio, senza il giudice. Dopo New York e il Michigan, è infatti di nuovo un giudice a bocciare il divieto imposto dal governatore Kate Brown a soli due giorni dalla sua entrata in vigore.
La decisione di Brown era stata motivata con la necessità di proteggere i consumatori dalla necessità di proteggere i cittadini “dalla minaccia alla salute pubblica posta dall’esplosione di malattie polmonari legate al vaping”, ha spiegato alle agenzie di stampa il portavoce del governatore, Charles Boyle. La logica, francamente è un po’ zoppicante. Perché, pur tralasciando il fatto che i casi sembrano legati al consumo di Thc adulterato e facendo finta che le lesioni polmonari siano causate dall’uso dell’e-cig, non appare chiarissimo come vietare i liquidi alla fragola possa limitare il fenomeno.
Smokeless Solutions by Vape Crusaders, che ha due negozi a Roseburg, sostenuto dalla Vapor Technology Association, hanno presentato ricorso contro l’ordinanza, sostenendo che il governatore Brown stesse di fatto travalicando i suoi poteri e che sarebbero stati costretti a chiudere ben prima che la questione arrivasse in tribunale. In risposta, il tribunale dell’Oregon ha ordinato la sospensione del divieto semestrale deciso da Brown. Il governatore non pare averla presa bene e, sempre tramite il suo portavoce, ha esortato i cittadini a smettere immediatamente di usare la sigaretta elettronica.

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