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“Le sigarette elettroniche, rispetto ai prodotti del tabacco, rappresentano oggettivamente una categoria diversa e a sé stante. Non solo perché nelle e-cig manca, ‘fisicamente’, la presenza del tabacco; ma anche in relazione al concetto di spettro del rischio che vede la comunità scientifica sempre più orientata verso il riconoscimento della potenziale riduzione del rischio associato all’uso delle sigarette elettroniche, rispetto alle sigarette e agli altri prodotti contenenti tabacco”. Lo ha detto Roberta Palazzetti, presidente e amministratore delagato di British American Tobacco in occasione della presentazione della ricerca Casmef-Luiss avvenuta questa mattina a Roma. “È quindi necessario distinguere in modo netto i prodotti da vaping da quelli del tabacco: una distinzione che, auspichiamo, non potrà che riflettersi in un diverso inquadramento e in un diverso trattamento sotto il profilo regolatorio e fiscale, in linea con le diverse peculiarità di questi prodotti, specialmente in termini di ridotto potenziale di rischio”.
Nel corso dell’intervento ha anche aggiunto. “Le sigarette elettroniche vanno regolate diversamente dal tabacco per quanto riguarda la fiscalità, la normativa e gli standard qualitativi dei prodotti. I consumatori le usano proprio per uscire dal mondo del tabacco. Auspichiamo quindi che vengano regolati diversamente. Dalle dichiarazioni di questi giorni pare che ci saranno aumenti di accise sul tbacco. Se così sarà, auspichiamo che questi aumenti si ispirino ai principi di equilibrio, equità (cioé che non favoriscano un competitor sugli altri) e che garantiscano la sostenibilità dell’intero comparto. La tassazione – ha concluso Palazzetti – dovrebbe tenere conto del rischio potenziale ridotto: sigarette tradizionali, riscaldatori e solo in terza battuta le sigarette elettroniche”.
