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I piani di Philip Morris per aggredire il mercato della sigaretta elettronica

La multinazionale sta scaldando i motori per affrontare nel breve periodo il complicato mercato degli strumenti di riduzione del danno. E non soltanto con Iqos.

Philip Morris sta scaldando i motori per affrontare nel breve periodo il complicato mercato degli strumenti di riduzione del danno da fumo. Non soltanto con Iqos, il riscaldatore di tabacco costruito negli stabilimenti emiliani, ma soprattutto con un ventaglio di altri prodotti che può diversificare la scelta dei fumatori. Rimanendo nell’ambito del tabacco, è tutto pronto per il lancio di Teeps, molto simile a una sigaretta ma è in tutto e per tutto un riscaldatore che la fa dimentare una sorta di Iqos 2.0. La fonte di riscaldamento è una punta di carbone posta all’estremità: viene riscaldata e il calore poi trasferito ad un elemento di tabacco progettato appositamente per l’utilizzo esclusivo. Teeps non è attualmente commercializzato in Italia ma, come ci informa un rappresentante dell’azienda, potrebbe arrivare entro la prossima estate.
Così come le due sigarette elettroniche marchiate Pmi. La prima si chiama Mesh e, dopo un periodo di prova nel mercato londinese e alcune modifiche apportate al sistema di vaporizzazione, potrebbe essere pronta per affrontare il mercato globale. Per quanto riguarda l’approdo in Italia, molto dipenderà dall’andamento normativo e fiscale visto che, con molta probabilità, il governo giallorosso tenderà a modificare in fase di prossima legge di bilancio. Una seconda sigaretta elettronica è sul tavolo degli ingegneri dell’industria: si tratta di Steem che, a differenza di Mesh, è caricata con liquidi ai sali di nicotina. Questa, probabilmente, sarà destinata al mercato statunitense anche se il recente accordo industriale con Juul potrebbe rallentarne l’uscita. Sia Mesh che Steem sono sigarette elettroniche a sistema chiuso, quindi occorrerà acquistare ogni volta una cartuccia precaricata con un liquido di fabbricazione Pmi. Tutti i prodotti a marchio Philip Morris saranno destinati in via esclusiva alle rete vendita delle tabaccherie.
Secondo Philip Gorham, analista azionario di Morningstar “dopo un avvio promettente” la domanda del riscaldatore di tabacco di Philip Morris si è indebolita, ma “il vero punto di domanda relativo all’offerta di Philip Morris in questo segmento è il tipo di tassazione a cui saranno sottoposti i suoi prodotti e a che tipo di regolamentazione saranno soggetti”.

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