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I casi di polmonite da svapo verificatisi negli Stati Uniti a partire dallo scorso agosto si sono abbattuti pesantemente sul mercato italiano delle sigarette elettroniche, segnando un crollo delle vendite del -30% negli ultimi due mesi. Questi i dati di mercato forniti all’Ansa da Umberto Roccatti, presidente di Anafe Confindustria, associazione nazionale che riunisce i produttori di fumo elettronico. “Il periodo settembre-ottobre – spiega Roccatti – ha registrato un calo del -30% del mercato dei prodotti per fumo alternativi, rispetto a luglio-agosto. E questo nel contesto di un mercato che nel 2019 stava segnando un forte recupero rispetto alla stagnazione degli anni precedenti“. Un calo di consumi andato di pari passo con un cambio della percezione nella popolazione. Secondo una nuova indagine condotta su un campione di 800 persone la settimana scorsa, spiega la direttrice di Euromedia Research Alessandra Ghisleri, “per il 48% degli intervistati non ci sono differenze di dannosità tra sigarette elettroniche e tradizionali, e questa percentuale non varia di molto anche tra i fumatori tradizionali (53%). Ovvero nella popolazione diminuiscono le persone che non ritengono le e-cig un modo efficace per ridurre i danni da fumo“. Negli ultimi mesi, precisa Umberto Tirelli, Oncologo Istituto Nazionale Tumori di Aviano, “si è generata una percezione distorta anche a seguito del recente clamore mediatico che ha fatto leva su un allarmismo non giustificato, che non trova riscontro nei dati scientifici“.
