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Mese senza tabacco: sì alla sigaretta elettronica, no ai riscaldatori

A sostenerlo, in occasione del mese anti fumo francese, il professor Loïc Josseran, presidente di Alliance contre le tabac.

Utilizzata con i prodotti adatti, la sigaretta elettronica è verosimilmente meno tossica della sigaretta tradizionale, perché non vi è né tabacco né combustione”. Il professor Loïc Josseran, presidente della francese Alliance contre le tabac, fa il punto in un’intervista al settimanale Le Point sulla lotta al fumo, a pochi giorni dall’inizio del Mois sans Tabac. Anche quest’anno la campagna istituzionale per convincere i fumatori a smettere consiglia la sigaretta elettronica fra gli strumenti utili a raggiungere l’obiettivo. Josseran ricorda come sia proprio la combustione del tabacco, che produce oltre 4 mila sostanze tossiche e più di 70 cancerogene, ad essere responsabile dei danni del fumo. “Quanto alla nicotina – commenta – non è responsabile dei tumori né degli incidenti cardiovascolari, ma solo della forte dipendenza dal tabacco”.
Ecco perché l’e-cigarette può rappresentare un valido aiuto, senza perdere di vista, ricorda il medico, che l’obiettivo finale è sempre quello di arrivare a una cessazione totale. Josseran liquida velocemente anche il polverone alzato dalla crisi di malattie polmonari negli Stati Uniti. “Nella maggior parte dei casi – afferma – sono implicati liquidi di dubbia provenienza a base di derivati di oli di cannabis”. E ricorda come in Francia gli e-liquid siano soggetti a numerosi controlli e siano registrati presso l’agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria e l’alimentazione. Misure simili a quelle vigenti in tutta Europa, perché previste dalla Direttiva europea sui prodotti del tabacco.
Loïc Josseran è, invece, molto critico sui riscaldatori, che definisce “la barba finta” dell’industria del tabacco. “La loro commercializzazione – sostiene – è chiaramente intesa a contrastare sia il successo dello svapo sia il calo delle vendite dei prodotti del tabacco. Queste nuove forme mirano principalmente a rinormalizzare il consumo e quindi il commercio del tabacco”. Il professore francese mette anche in dubbio la loro efficacia come strumenti di riduzione del rischio: “Va notato che non hanno nulla in comune con la sigaretta elettronica, perché il riscaldamento produce sostanze tossiche, alcune anche in quantità maggiore rispetto alla sigaretta. Quindi non possiamo parlare di riduzione del rischio, contrariamente a quanto annuncia l’industria”.
Dunque il messaggio del presidente dei Alliance contre le tabac per il mese senza fumo è chiaro: a novembre smettete di fumare e, se vi aiuta, utilizzate pure una sigaretta elettronica. Ma non un riscaldatore di tabacco.

 

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