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Sigarette elettroniche, manifestazioni di protesta in attesa del divieto sugli aromi della Fda

Voci e indiscrezioni sul provvedimento si rincorrono. I vaper statunitensi si ritroveranno sabato a Washington al grido "we vape, we vote".

Era atteso ieri il “flavour ban” della Food and Drug Administration, il provvedimento annunciato lo scorso settembre dal presidente degli Statu Uniti Donald Trump e dal suo ministro per la salute Alex Azar. Invece la giornata è passata senza che il provvedimento venisse annunciato e l’attesa di produttori, negozianti e consumatori diventa sempre più snervante. Voci e congetture si rincorrono e rimbalzano dai media ai social. Ieri la consigliera del presidente Kellyanne Conway aveva rilasciato confuse dichiarazioni ai microfoni dei giornalisti, spiegando che bisogna differenziare fra e-cigarette e vaping. La Fda, argomentava Conway, ha potere su sigarette elettroniche e sigarette ma non sul vaping e i vape shop e quindi non potrà intervenire su questi ultimi.
In molti, confortati da un articolo su Bloomberg, avevano accantonato la bizzarra distinzione e avevano voluto leggere nelle parole della consigliera l’intenzione di applicare il divieto solo ai sistemi chiusi e alle rivendite non specializzate, salvano i negozi e i prodotti per adulti. Purtroppo, con il passare delle ore, si è fatta strada un’altra lettura. È probabile che Conway, tradendo la sua scarsa conoscenza della materia, si riferisse alle rivendite di liquidi alla cannabis, quando parlava di “vaping” e “vape shops” per adulti. È su quelle, infatti, che la Fda non può agire, essendo i prodotti alla cannabis tuttora vietati dalla legge nazionale, ma consentiti dalle normative di molti Stati. Se questa lettura fosse fondata, si arriverebbe al paradosso estremo che penalizzerebbe i liquidi con nicotina per fumatori, lasciando invece circolare liberamente quelle cartucce e qui liquidi che hanno causato l’ondata di malattie polmonari e morti degli ultimi mesi.Ma tant’è, non resta che aspettare che il testo dell’Fda venga diffuso.
Nel frattempo continuano le campagne dei vaper, soprattutto su Twitter. Insieme all’hashtag virale #wevapewevote, indirizzato direttamente al presidente Trump, nelle ultime ore è stato lanciato #15sec4vape. La dicitura accompagna di video di, appunto, 15 secondi in cui i vaper spiegano l’importanza che la sigaretta elettronica ha avuto per loro. È un bellissimo spaccato di persone di tutte le età, che hanno smesso di fumare grazie all’e-cigarette e chiedono di non vietare i liquidi aromatizzati.
Tutto questo in attesa della grande manifestazione, indetta per sabato 9 novembre a Washington, davanti ai palazzi del potere politico. La speranza è che l’affluenza sia massiccia e per questo si stanno organizzando viaggi da tutto il Paese. L’invito a partecipare non è rivolto solo ai vaper, ma è esteso a chiunque abbia avuto una persona cara morta a causa del fumo e creda nella riduzione del danno offerta dalla sigaretta elettronica. Nella speranza che sabato non sia ormai troppo tardi.

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