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Più di 150 mila posti di lavoro andrebbero perduti nell’industria del vaping negli Stati Uniti se l’amministrazione Trump portasse aventi l’ipotesi di vietare la vendita dei liquidi aromatizzati. Lo ha stabilito una ricerca condotta dallo studio di analisi John Dunham & Associates. Il rapporto ha rilevato che circa il 91,6 per cento delle vendite riguardano i liquidi dal gusto diverso dal tabacco; percentuale che scende al all’85,7 per cento se si considerano anche quelli al mentolo. “Se fosse attuato un divieto di vendita degli aromi – spiega Dunham – la rete vendita indipendente sarebbe destinata a scomparire poiché la stragrande maggioranza dei 13.480 negozi non potrebbero sopravvivere col solo tabacco. Attualmente questi negozi generano 58.430 posti di lavoro ma nessuno potrebbe continuare ad esistere se dovesse perdere il 90 percento delle sue entrate“. Secondo l’analisi di Dunham, il provvedimento – se attuato – porterebbe all’eliminazione di oltre 151.850 posti di lavoro, decimando l’industria indipendente dei prodotti del vaping. Contraccolpi anche nell’economia generale del Paese: il divieto causerebbe “perdite di ricavi di circa 8,4 miliardi di dollari e l’economia complessiva vedrebbe un buco di 22,4 miliardi di dollari”.