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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 17 al 23 novembre

Negli Stati Uniti finalmente la verità sta venendo a galla. E pare averlo capito anche il presidente Trump che ha annunciato il dietrofront sui divieti.

UsaAttivisti e imprenditori dell’ecig al vertice organizzato da Trump
Si è tenuto nella serata di venerdì 22 novembre il vertice alla Casa Bianca organizzato da Donald Trump sulla sigaretta elettronica. Secondo quanto riferito da una nota stampa della Casa Bianca vi hanno preso parte gruppi di attivisti, l’industria, associazioni mediche e no profit e funzionari pubblici. Tra i presenti, l’American Vaping Association, associazione che sostiene la riduzione del danno da tabacco, e la Vapor Technology Association, che riunisce più di mille piccole e medie imprese del settore del vaping. L’incontro segue la decisione di Trump di mettere nel cassetto (almeno per ora) il divieto di vendita dei liquidi aromatizzati, e di avviare un confronto con le parti interessate per definire “linee guida responsabili che proteggano la salute pubblica dei cittadini americani”. In settimana i consiglieri di Trump avevano lasciato trapelare che, quando aveva minacciato il divieto dei liquidi aromatizzati, il presidente era stato trascinato da alcuni collaboratori (in particolare dal segretario della salute Alex Azar), senza avere una accurata conoscenza della materia. Ora Trump, probabilmente anche di fronte alle reazioni di associazioni di ex fumatori che hanno detto addio al tabacco proprio grazie ai liquidi aromatizzati dell’ecig e di molti vapers elettori repubblicani (fra un anno si vota), ha deciso di formarsi un’opinione sua, senza delegare ad altri.

Sigarette elettroniche, Trump fa dietrofront: gli aromi rimangono in commercio

 

Usa – Due associazioni mediche contestano la retromarcia del presidente americano
Che il tema rimarrà al centro del dibattito negli Stati Uniti è dimostrato dalla rapida reazione con cui due associazioni mediche, l’American Medical Association (Ama) e l’American Cancer Society (Acs), hanno contestato la marcia indietro di Trump sui liquidi aromatizzati. L’Ama ha chiesto attraverso un comunicto stampa “un divieto totale su tutte le sigarette elettroniche e i prodotti del vaping che non hanno ricevuto l’approvazione della Food and Drug Administration come strumenti per la cessazione del fumo”. L’Acs, per bocca del suo presidente Gary Reedy, ha rincarato: “Nessuna sigaretta elettronica è stata approvata dalla Food and Drug Administraion come un prodotto sicuro ed efficace per la cessazione” del fumo, ha detto, invitando i fumatori a smettere con sistemi come le terapie sostitutive approvate dalla Fda e farmaci per via orale. Nel caso dell’Acs si tratta però di un totale capovolgimento di opinione, giacchè solo due anni fa sosteneva l’ecig come strumento di disassuefazione dal fumo. Sigmagazine illustra lo stato del confronto nel suo approfondimento sugli Usa.

Sigarette elettroniche, il passo indietro di Trump non piace ai medici americani

 

GermaniaL’opinione del chirurgo: chi non riesce a smettere di fumare passi all’ecig
Quando l’ipotesi di smettere di fumare non è presa in considerazione dal fumatore, allora la sigaretta elettronica è il male minore. Torna a ribadire la sua posizione sui media tedeschi il chirurgo vascolare Martin Storck, del Klinikum di Karlsruhe, che avevamo incrociato qualche mese fa sulle pagine del Tagesspiegel, quotidiano di Berlino. Ora Storck è stato invitato a esporre la sua posizione (che è peraltro la stessa dell’intera categoria dei chirurghi cardiovascolari) dal settimanale Focus. Non si tratta di un elogio indiscriminato per il vaping, quello di Storck, ma di un suggerimento pragmatico a chi combatte ogni giorno con la dipendenza dal tabacco: se proprio non riuscite a smettere di fumare, ripiegate sulla sigaretta elettronica, il cui aiuto non possiamo più permetterci di sottovalutare.

FilippineIntrodotto il divieto di svapo, anche in assenza di una legge
Draconiano giro di vite nelle Filippine. Il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, ha introdotto il divieto di importazione e utilizzo di sigarette elettroniche in tutto il Paese, dando mandato immediato alla polizia filippina di arrestare chiunque fosse sorpreso a svapare in pubblico, e di confiscare vaporizzatore e liquidi. La misura è quasi surreale, dal momento che non esiste una legge approvata sulla quale basarla. E tuttavia Duterte fa come gli pare. È diventato anche esperto medico: il divieto risponde al bisogno di tutelare i filippini – ha detto – giacché la sigaretta elettronica fa male come quella tradizionale.

Sigarette elettroniche vietate nelle Filippine: carcere per i trasgressori

 

SvizzeraStudio: il consumo di tabacco costa 5 miliardi di franchi svizzeri all’anno
Secondo uno studio realizzato dai ricercatori dell’Alta scuola delle scienze applicate di Zurigo, il consumo di tabacco costa ogni anno 3 miliardi di franchi svizzeri in spese mediche. A queste, si aggiungono altri 2 miliardi di perdite per l’economia legate a malattie e decessi. I dati sono stati resi noti dall’Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo: nel 2015 il numero dei decessi causato dal tabacco è stato superiore a quello per incidenti stradali.

Unione EuropeaRapporto Commissione: nessun caso di malattie polmonari
Nessun caso di malattie polmonari simile a quelli occorsi negli Stati Uniti si è verificato sul territorio dell’Unione Europea. È quanto emerge ufficialmente dal resoconto, pubblicato in questi giorni, di un incontro fra la Direzione generale per la salute della Commissione europea e gli esperti nazionali del controllo del tabacco che si era tenuto lo scorso 15 ottobre a Bruxelles ma i cui contenuti sono stati resi noti in questa settimana. “Un giro di tavolo ha rivelato che finora nessun caso simile a quelli accaduti negli Stati Uniti è stato riportato nell’Unione europea, a eccezione di un caso “importato” riguardante un cittadino americano”, è scritto nel rapporto. Nell’incontro si è discusso anche della questione aromi. Sigmagazine ha approfondito l’argomento.

Sigarette elettroniche, resoconto della Commissione europea: nessun caso simile agli Usa

 

MalesiaIl ministro della Salute propone lavori sociali per i trasgressori dei divieti antifumo
Violare i divieti di fumo nei luoghi pubblici potrebbe costare ai trasgressori malesi non somme pecuniarie ma sanzioni di natura sociale, come pulire i bagni pubblici, raccogliere la spazzatura o tagliare l’erba nei parchi. La proposta decisamente stravagante è stata avanzata dal ministro della Salute Dzulkefly Ahmad, secondo il quale questo tipo di punizione sociale può spaventare i potenziali trasgressori e costituire un buon esempio pubblico. Dal 1° gennaio di quest’anno in Malesia è entrata in vigore una nuova legge antifumo che ha introdotto il divieto in tutti i ristoranti, senza distinzione fra locali interni e terrazze esterne.

UsaCasi malattie polmonari, perché le indagini sono complicate
Uno dei motivi che hanno reso più complicate (e lente) le indagini sui casi di malattie polmonari negli Usa è stata la reticenza dei pazienti colpiti a confessare l’utilizzo di Thc, la sostanza ormai ritenuta responsabile e illegale. Lo ha riferito alla Cnbc il dottor Scott Aberegg, pneumologo di terapia intensiva all’ospedale dell’Università dello Utah che ha avuto in cura 30 pazienti con la cosiddetta Evali. Sigmagazine ha approfondito la vicenda.

Sigarette elettroniche, Evali: i pazienti non ammettono di svapare Thc

 

UsaLo Stato della California porta Juul Labs in tribunale
Juul in tribunale proprio nello Stato in cui ha la sua sede centrale. Il procuratore generale della California Xavier Becerra ha annunciato in una conferenza stampa che si è tenuta a Los Angeles il ricorso in tribunale contro Juul Labs. Le accuse sono quello di aver indirizzato la pubblicità verso i minori e di non aver messo in guardia sui rischi derivanti dall’uso di sigarette elettroniche con nicotina.

Sigarette elettroniche, lo Stato della California porta Juul Labs in tribunale

 

CanadaFarsalinos: anche il caso di un 17enne canadese sembra dovuto all’uso di Thc
Anche nella vicenda di un 17enne canadese, ricoverato con tosse, dispnea progressiva e malessere generale, sembra trattarsi di un tipico caso di malattia causata da oli di Thc, come tutti gli altri avvenuti negli Stati Uniti. Lo ha affermato il cardiologo greco Konstantinos Farsalinos, uno dei massimi esperti di vaping a livello mondiale, commentando un articolo su questo caso, pubblicato sul Canadian Medical Association Journal, e nel quale i medici ipotizzavano che la malattia fosse stata causata dall’uso della sigaretta elettronica. L’approfondimento dell’intera vicenda sulle pagine di Sigmagazine.

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