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L’Agenzia dogane e monopoli “scomunica” la Vaniglia Cristiana di FlavourLab

Dietro la mancata autorizzazione all'immissione in commercio potrebbero esserci riferimenti alla moralità.

Non idoneo alla vendita perché presumibilmente non rispetterebbe i canoni della moralità. È tra le motivazioni che potrebbero aver convinto gli uffici dell’Agenzia Dogane e Monopolio a respingere la richiesta di autorizzazione alla vendita del liquido Vaniglia Cristiana prodotto dalla FlavourLab di Stefano Pozzi. “Nonostante il funzionario ci avesse comunicato – spiega Pozzi – che avrebbero inviato il codice per commercializzarla come liquido pronto senza nicotina prima della fiera di Busto Arsizio, ha successivamente inviato una Pec comunicando il diniego“. Il problema potrebbe essere legato alla dicitura “vaniglia” oppure alla somiglianza del packaging con un prodotto cosmetico ma questo non è stato esplicitamente comunicato all’azienda che intendeva commercializzarla. I responsabili di FlavourLab pensano però che in realtà il rifiuto nasca dal fatto che alcuni elementi grafici come la croce o il gioco di parole utilizzato prendendo spunto dalla rivista settimanale non sia stata gradita ai vertici di Adm. “Il dirigente da noi interpellato interpellato telefonicamente – continua Stefano Pozziha anche comunicato come alcuni “meme” presenti sulla pagina Facebook fossero stati  ritenuti in qualche modo una forma di pubblicità al prodotto, cosa non consentita dalla norma. Anche per questo abbiamo deciso di proporre il liquido in versione aroma scomposto“. Il progetto legato alla commercializzazione della Vaniglia Cristiana è nato dopo diversi mesi di test che hanno portato alla realizzazione di un aroma vaniglia pasticcera dall’aromatizzazione molto realistica. Inizialmente nato come goliardia, è stato realizzato un mock-up della boccetta e del packaging chiamandolo appunto  “Vaniglia Cristiana” per scherzare sull’assonanza con la famosa rivista. Qualcuno ha poi postato quel mock-up sui social e la reazione è stata talmente virale che FlavourLab ha deciso di riprodurre esattamente quella boccetta. Ma a quanto pare l’idea non è stata gradita all’Agenzia delle Dogane e Monopoli. “Perdonateli – commenta amaramente Pozzi – perché non sanno quello che fanno“.

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