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Via libera alla pubblicità nei luoghi circostanti i negozi e liquidi senza nicotina equiparati a quelli con nicotina. È la proposta di legge presentata da un deputato del centrodestra francese, Paul Christophe, e che probabilmente verrà esaminata dal Parlamento nel corso del prossimo anno. A darne notizia, pubblicando il testo integrale, è stato il giornale transalpino VapingPost. Che, però evidenzia anche alcune criticità.
“Il primo articolo – scrivono i redattori dell’organo specializzato in vaping – propone di imporre la stessa regolamentazione a tutti i liquidi, che contengano o meno nicotina. Nel complesso, l’articolo è un lungo elenco di soppressione della menzione “contenente nicotina” negli articoli del testo di legge che disciplina gli e-liquid. Ciò che è problematico – evidenziano – è la cancellazione della menzione “contenente nicotina” nell’articolo 15 della nostra legge, che è quello che definisce le modalità in base alle quali sono regolamentati i contenitori. In poche parole, se questo articolo venisse votato così come è e non venissero apportate altre modifiche, tutti gli e-liquid saranno necessariamente venduti in flaconi da 10 ml, che contengano o meno nicotina. In breve, è la fine, di fatto la morte annunciata, del fai-da-te”. La seconda proposta riguarda la possibilità di pubblicizzare i prodotti del vaping al di fuori dei negozi. Anzi, in realtà, “specialmente nei negozi in cui viene venduto il tabacco” . In questo caso la lettura di VapingPost è criptica, perché lascia “libertà di giudizio” al lettore. Il non detto è che ovviamente i negozi che vendono tabacco sono i tabacci, quindi la legge garantirebbe loro di poter pubblicizzare in maniera massiccia i prodotti del vaping. Essendo però affissioni esterne, il messaggio è rivolto a chiunque. Potrebbe dunque essere il classico uovo di colombo. Guardare una pubblicità e andare a fare acquisti magari nel negozio specializzato in sigarette elettroniche poco distante.