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Stati Uniti, tribunale conferma obbligo autorizzazione sigarette elettroniche

La sentenza conferma l'autorità regolatoria dell'Fda e la liceità di sottoporre il vapore ai vincoli del tabacco.

La Corte d’appello degli Stati Uniti, distretto della Colombia, ha confermato l’autorità regolatoria della Food and Drug Administration su sigarette elettroniche e prodotti del vaping e la liceità di sottoporli allo stesso iter autorizzativo di sigarette e tabacco. La Corte era stata chiamata in causa dall’azienda Nicopure Labs e dall’associazione Right to be smoke-free coalition che accusavano l’Fda di violare il Tobacco Control Act, non prevedendo un iter facilitato per l’autorizzazione alla messa in commercio per l’e-cig. I querelanti, inoltre, sostenevano che alcune misure previste dallo stesso Tobacco Control Act violassero il Primo emendamento. In particolare, gli standard previsti e applicati anche ai prodotti a “rischio modificato” (così nella sentenza) impediscono di fare affermazioni “veritiere e non fuorvianti” (sempre secondo i querelanti) sulle sigarette elettroniche. Inoltre, il divieto di distribuire campioni veniva indicato dagli avvocati di NIcopure Labs come una soppressone della libertà di espressione, protetta dalla costituzione.
Argomentazioni che, però, non hanno convinto i giudici, che hanno invece affermato la liceità dell’agenzia. “Le sigarette elettroniche – ha scritto il giudice Cornelia Pillard – danno indiscutibilmente una forte dipendenza e pongono dei rischi per la salute, specialmente per i giovani, che ancora non sono ben conosciuti”. Per questo Pillar considera “perfettamente razionale e non arbitrario” applicare a questi prodotti le stesse procedure di autorizzazione alla vendita di qualsiasi altro prodotto del tabacco. “Il Primo emendamento – continua Pillard – non preclude all’Fda di impedire la vendita delle sigarette elettroniche come più sicure rispetto agli altri prodotti del tabacco, fino a quando i loro produttori non avranno dimostrato che sono davvero più sicure, come affermano”.
Anche la terza rivendicazione dei querelanti non è stata accolta dalla corte, che non ha ritenuto la distribuzione gratuita dei campioni attinente con il Primo emendamento o la libertà di espressione. Per questo, i giudici all’unanimità concludono in favore dell’applicazione del Tobacco Control Act alle sigarette elettroniche, che dunque dovranno essere sottoposte all’iter di autorizzazione dell’Fda pensato per le sigarette tradizionali. Una procedura che, come più volte ricordato, prevede costi e oneri sostenibili da pochissime aziende. La mannaia di maggio 2020, la scadenza per la presentazione delle richieste, rimane dunque alzata sull’industria del vaping americano.

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