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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 15 al 21 dicembre

In Usa tabacco e sigarette elettroniche vietate ai minori di 21 anni, mentre l'oncologo Hahn arriva alla guida dell'Fda. Il Vaticano equipara fumo e vaping e l'autorità per la pubblicità britannica dà una stretta ai post su Instagram. Fumatori belgi attratti dall'e-cigarette.

UsaTabacco e vaping vietati ai minori di 21 anni, in arrivo la legge federale
Gli Stati Uniti adotteranno un provvedimento federale che vieterà l’acquisto di prodotti del tabacco e del vaping ai minori di 21 anni. Sulla misura, depositata al Senato già a maggio 2019 dal leader della maggioranza repubblicana Mitch McConnell e dal senatore democratico Tim Kaine, c’è accordo bipartisan. Per gli Stati che hanno già adottato un limite simile non cambierà nulla, la legge federale estenderà il divieto a tutti gli altri Stati.

Stati Uniti, sigarette elettroniche e tabacco off-limits per gli under 21

 

Città del VaticanoVapore nero per i vaper della Santa sede
Con una mossa incoraggiata dai non fumatori della città del Vaticano, lo Stato più piccolo del mondo ha esteso il divieto di fumo di tabacco già in vigore anche alle sigarette elettroniche. Lo scrive Crux, quotidiano online dedicato alle notizie dal mondo della Chiesa cattolica (oggi è una testata indipendente, fino al 2016 era di proprietà del Boston Globe). Crux riferisce che in un comunicato del 9 dicembre, il vescovo Fernando Vérgez, segretario generale del governatorato dello Stato della Città del Vaticano, ha ricordato ai dipendenti la legge del 2002 approvata dallo Stato della città che vieta il fumo sul suo territorio e negli uffici extraterritoriali della Santa Sede, aggiungendo che le sigarette elettroniche “devono essere considerate completamente equivalenti ai prodotti del tabacco” vietate in tale legislazione. Una equiparazione che contrasta con le ricerche scientifiche più approfondite, come quelle realizzate nel Regno Unito. Ma il regno dei cieli non sempre segue le vie indicate dalla ricerca scientifica. Nel 2018 comunque Papa Francesco aveva bandito la vendita di sigarette nella Santa Sede, rinunciando a un gettito erariale stimato attorno ai 10 milioni di euro.

UsaStephen Hahn ha giurato come nuovo commissario della Fda
Stephen Hahn è ufficialmente il nuovo commissario della Food and drug administration, l’agenzia sanitaria degli Stati Uniti. Il cinquantanovenne oncologo texano ha giurato questa settimana entrando così formalmente in ruolo. Tecnicamente succede a Ned Sharpless, che ha ricoperto la carica ad interim dopo le dimissioni repentine di Scott Gottlieb ed era considerato lui stesso uno dei papabili. Ma Hahn, candidato sponsorizzato da Trump, ha avuto la meglio. Sigmagazine approfondisce le principali sfide che il neo commissario di Fda dovrà affrontare nel suo mandato, con particolare attenzione a quelle del vaping.

Stephen Hahn ha giurato, è il nuovo commissario Fda

 

Gran BretagnaAuthority pubblicità impone restrizioni alla comunicazione di ecig su Instagram
L’Advertising Standards Authority (Asa), agenzia britannica che controlla le pubblicità, ha ordinato a quattro aziende che producono prodotti del vaping, la più nota delle quali è British American Tobacco (Bat), di eliminare da Instagram i post che sponsorizzano anche in maniera velata o occulta tali prodotti. Tali post non sono in linea con i regolamenti internazionali che vietano la pubblicità di prodotti del tabacco e del vaping sui social media. Unica eccezione ammessa dall’Authority è che “siano state prese misure per assicurarsi che non possano essere visualizzabili dai minori di 18 anni e che le persone presenti nelle foto abbiano almeno 25 anni”. Oltre a Bat, le aziende interessate sono Ama Vape, Attitude Vapes e Global Vaping Group. Il colosso del tabacco ha dichiarato di volersi attenere alle indicazioni dell’agenzia britannica. La denuncia era stata effettuata da alcuni gruppi antifumo britannici, tra cui Action on Smoking and Health (Ash) e Stop Tobacco Organizations and Products (Stop).

Pubblicità sigarette elettroniche, nuova stretta anche su Instagram

 

BelgioStudio: fumatori attratti dalla sigarette elettronica per dire addio al fumo
Quattro fumatori su dieci ritengono che la sigaretta elettronica possa aiutare a smettere di fumare e a condurre una vita più sana. È l’esito di una ricerca condotta tra i fumatori belgi da Insites Consulting, focalizzata sulle motivazioni che possono spingere un consumatore di tabacco a passare al vaping. “Vari studi hanno espressamente sottolineato come la sigaretta elettronica sia innegabilmente uno strumento molto utile per chiunque voglia smettere di fumare, e che aumenterebbe da due a quattro volte la possibilità di successo nella cessazione“, ha detto il professor Frank Baeyenes, psicologo dell’Università di Leuven, a conferma del risultato dello studio. Un approfondimento della ricerca belga su Sigmagazine.

AustraliaIl boomerang australiano: riscaldatori di tabacco sì, e-cig no
C’è un meccanismo un po’ perverso che costringerà i 2,6 milioni di fumatori e i 300.000 vapers australiani ad accedere a un solo prodotto a rischio ridotto, i riscaldatori di tabacco. In sostanza, il prodotto di proprietà di una multinazionale del tabacco sì, il vaping (che secondo gli studi scientifici è peraltro meno nocivo) no. Un paradosso australiano contorto come un boomerang, spiegato nell’articolo di Sigmagazine.

GermaniaCrisi del tabacco, Philip Morris Berlino sospende la produzione di sigarette
Il minor consumo di tabacco continua a produrre effetti sulla produzione e sul lavoro nel settore, almeno in Europa. Philip Morris Berlino ha interrotto questa settimana la produzione di sigarette nello stabilimento del quartiere di Neukölln, 950 lavoratori saranno licenziati e dovranno affidarsi a speciali piani sociali nella speranza di potersi riciclare in altri settori. Restano in attività 75 addetti per la produzione di tabacco da rollare. Secondo l’ufficio di statistica federale Destatis, gli introiti fiscali provenienti dalle tasse sul tabacco sono calati dai 140 miliardi di euro del 2000 agli 84 miliardi del 2010 e ai 75 dello scorso anno (il calo è stato in parte compensato dagli aumenti di prezzo sui pacchetti).

UsaEsportatori di tabacco felici per accordo con la Cina: si riapre un mercato importante
Ogni tanto annunciano di volersi redimere, ma poi la prospettiva di continuare a far profitti con le sigarette tradizionali galvanizza gli operatori del tabacco. E così gli esportatori di tabacco degli Stati Uniti salutano pubblicamente il recente accordo commerciale raggiunto dal loro Paese con la Cina, che prevede fra tante cose anche un aumento degli acquisti cinesi di beni americani nei settori agricolo, manifatturiero, energetico e dei servizi. È il settore agricolo che conta in questo caso. Prima dell’inizio della disputa fra le due grandi potenze mondiali, gli Usa esportavano tabacco in Cina per un valore di 162 milioni di dollari, precipitato a soli 4 milioni lo scorso anno. “L’accordo è il primo passo verso la riapertura del grande mercato cinese dei consumatori ai prodotti agricoli, tabacco compreso“, è scritto in un comunicato di Pixius International, società internazionale di stoccaggio, vendita e distribuzione e uno dei due commercianti indipendenti al mondo di tabacco in foglia.

GermaniaBerlino, lotta alle cicche di sigarette: multe fino a 120 euro
Mentre prosegue con successo la raccolta di firme per la petizione che vuole introdurre il sistema di raccolta e riciclaggio delle cicche di sigarette sul modello dei vuoti a perdere delle bevande, a Berlino si muove il Senato cittadino. Coloro che getteranno i mozziconi per strada, invece che negli appositi cestini, saranno passibili di multe da 80 a 120 euro. La misura rientra in un progetto di inasprimento delle sanzioni per chi inquina l’ambiente, e riguarda anche gomme da masticare, bicchieri monouso di plastica e deiezioni canine. In questo modo le cicche rientrano ufficialmente nella categoria dei rifiuti ad alto inquinamento ambientale. Finora a Berlino le autorità si erano mosse in maniera disorganica, e alcuni quartieri avevano autonomamente introdotto differenti sanzioni. Ora la decisione dell’amministrazione cittadina uniformerà le multe ai trasgressori.

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