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Divieto di fumo e svapo all’aperto, Auddino (M5S): “Fatto di civiltà a tutela di tutti”

Il senatore pentastellato calabrese entra nel merito del disegno di legge che limita il fumo e il vaping anche in alcune situazioni e luoghi all'aperto.

Chi non fuma non può essere obbligato a respirare l’aria espirata da altri, spesso persone sconosciute che stanno a meno di un metro di distanza da noi. Estendere il divieto di fumo anche agli spazi aperti ad uso pubblico, o nei luoghi ad alta aggregazione, è un fatto di civiltà che va a tutela dei non fumatori e dei fumatori che in determinate circostanze preferiscono non fumare”.
Giuseppe Fabio Auddino, senatore pentastellato calabrese, è il primo firmatario del disegno di legge che potrebbe stravolgere le abitudini di milioni di fumatori e svapatori. Addio alla classica sigaretta accesa in attesa dell’arrivo dell’autobus, o a quella in occasione di un concerto o di una partita di calcio, ma anche in fila per entrare ai Musei Vaticani o in piazza durante un comizio elettorale. Pensiamo a chi staziona per ore, giorni, settimane della propria vita fra pensiline, stazioni, fermate bus. Quanto fumo indiretto è costretto a respirare?” domanda Auddino. Che poi continua. “La ratio della legge non è tutelare la qualità dell’aria o dell’ambiente. Ma tutelare i non fumatori soprattutto in quelle situazioni in cui si è costretti a condividere uno spazio con altra gente. Quale situazione più fastidiosa di dover mangiare una pizza con magari accanto un fumatore di sigaro? O con il vapore di una sigaretta elettronica che ci passa sotto il naso? Sia chiaro, non mi riferisco alla tossicità o all’equivalenza tra fumo e vapore passivo. Quello lo stabilirà la scienza ed è un altro problema. Io parlo proprio di fastidio a livello olfattivo. Io non sto limitando il diritto di fumare o svapare, sto solo dicendo che ci sono situazioni e situazioni. Alcune volte si può, altre no. Ognuno è libero di fumare ma non lo deve fare accanto a qualcuno che non fuma. Devo preservare il diritto di bere, respirare, guardare qualcosa in tutta tranquillità, senza odori esterni o con la vista annebbiata dai vapori o dal fumo di qualcuno che sta accanto a me”. La norma estende il divieto di utilizzo anche alle sigarette elettroniche e ai riscaldatori, cosa che sino ad oggi non era stata considerata. “I prodotti di nuova generazione, siano sigarette elettroniche o riscaldatori di tabacco, possono dar fastidio così come la sigaretta tradizionale. Producono vapore, sì, certo, ma è sempre sostanza uscita dai polmoni di qualcuno e io non posso non difendere chi non vuole respirare quella cosa. È un’aria già respirata, mischiata a chissà che altro. Mi si dirà: l’aria è già inquinata, il fumo di sigaretta incide per lo 0,01 per cento sull’inquinamento totale dell’atmosfera. E io rispondo che lo so, ma il diritto di non sentirsi invaso dal fumo o dagli odori di chi è accanto a me è sacrosanto e deve essere garantito a tutti i non fumatori”. Non fumatori che, stando alle statistiche diffuse dall’Istituto superiore di sanità, rappresentano la maggioranza degli italiani. I fumatori sono 12 milioni mentre gli svapatori sono poco meno di un milione, l’80 per cento dei quali sarebbero duali. Il grande buco nero rimane però l’accesso al tabacco in età scolastica. Una piaga che il Ministero della salute non riesce a combattere, complice anche campagne di comunicazione isituzionale fuori focus e distorte percezioni sulle abitudini dei cittadini.
Il disegno di legge deve ora essere incardinato per iniziare l’iter parlamentare. Probabilmente la presidente Casellati lo affiderà alla Commissione sanità del Senato. A quel punto affronterà il percorso parlamentare stabilito dal bicameralismo. “Sono pronto – continua Auddino – ad accettare emendamenti e confrontarmi con chiunque voglia aggiungere valore e condivisione alla legge. L’importante è che non nascano fronti contrapposti per partito preso. Non è una legge contro qualcuno, è una legge per qualcuno. È una norma nata per evitare qualcuno possa costringerti a respirare i suoi odori quando si è in situazioni in cui si è obbligati a star vicini”. Tra i luoghi in cui sarà vietato fumare e svapare rientrano anche quelli di particolare valenza storica e monumentale. “Al Colosseo che è un luogo semiaperto non si potrà fumare – conclude Auddino – mentre a piazza Navona che è una piazza aperta sì. Però se a piazza Navona viene organizzato un comizio elettorale o una manifestazione pubblica potrà essere applicato il divieto”.

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