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Prodotti del tabacco e sigarette elettroniche in vendita in via esclusiva nelle tabaccherie, nelle edicole e nelle librerie. Potrebbe accadere in Belgio dove il dibattito sarà affrontato in Parlamento a partire da questa settimana. Il Ministero dello sviluppo economico ha già incontrato i rappresentanti delle associazioni dei giornalai e degli editori per ascoltare le loro esigenze. Attualmente in Belgio chiunque può vendere sigarette e sigarette elettroniche ed è proprio questa la ragione per cui è stata chiesta della riforma. Ma se i 13.200 punti vendita belgi o i 22.500 francesi sono molti, cosa dovremmo dire noi in Italia che ne abbiamo circa 70 mila, a cui vanno aggiunti i circa 3 mila autorizzati alla vendita esclusiva di sigarette elettroniche e liquidi di ricarica?
Il piano di riforma proposto dalle associazioni della stampa e librai belgi si sviluppa in due punti: commercializzazione dei prodotti del tabacco solo nelle tabaccherie e nelle edicole; divieto di pubblicizzare i prodotti del tabacco, ad eccezione delle sigarette elettroniche e dei riscaldatori, consentendo nel contempo la pubblicità essenziale tra i professionisti (B2B). Quindi: monopolio della rete vendita aprendo anche ai giornalai e introduzione del divieto di pubblicità rivolta ai priivata ma non agli operatori e ai profesisonisti del settore.
L’arco parlamentare appare convinto di poter condividere una scelta politica in grado di soddisfare le necessità dei produttori e dei venditori.