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Sigarette elettroniche, Stati Uniti vietano aromi nelle pod mod

Il ban colpisce i liquidi con aromi diversi da tabacco e mentolo “in tutti i sistemi elettronici per la somministrazione di nicotina (Ends) a cartuccia”.

Saranno vietati i liquidi con aromi diversi da tabacco e mentolo “in tutti i sistemi elettronici per la somministrazione di nicotina (Ends) a cartuccia”. È questa la strategia scelta dalla statunitense Food and Drug Administration e dall’Amministrazione Trump per intervenire con equilibrio nel settore della sigaretta elettronica. L’obiettivo, più volte dichiarato dallo stesso presidente, era quello di arginare la diffusione del vaping fra i minori, senza privare i fumatori adulti di un prezioso strumento di riduzione del danno. Sotto la lente d’ingrandimento del regolatore erano finiti gli aromi, i gusti dei liquidi, da una parte accusati di attirare i minori, dall’altra indicati come l’elemento di successo per la cessazione dal fumo.
Un dilemma che ha ingaggiato l’amministrazione per mesi e che ora, dopo quasi quattro mesi dalla prima esternazione di Trump, trova questa soluzione: vietare i liquidi aromatizzati ma solo nelle pod mod, considerate lo strumento che ha diffuso il vaping fra i minori. Tecnicamente non si tratta di un vero e proprio divieto. A causa di continui rinvii della stessa Fda, nessun prodotto del vaping – ricorda l’agenzia in un comunicato – è stato autorizzato per essere messo in commercio sul mercato americano. Dunque di fatto la Fda farà valere la sua autorità su questa categoria di prodotti “commercializzata illegalmente”.
Rimangono quindi in commercio i liquidi destinati ai sistemi aperti, considerati lo strumento preferito dai fumatori adulti per smettere di fumare. La ricerca di un intervento equilibrato è sottolineata dal neo commissario della Food and Drug Administration, l’oncologo texano Stephen Hahn. “Riteniamo che questa politica – ha dichiarato – bilanci l’urgenza con cui dobbiamo affrontare la minaccia alla salute pubblica della diffusione del vaping fra i giovani con il potenziale ruolo che le sigarette elettroniche possono avere per aiutare i fumatori adulti a passare completamente dal tabacco combusto a una forma meno rischiosa di erogazione di nicotina”.
Una dichiarazione importante, quella di Hahn, perché riconosce il potenziale ruolo non solo della sigaretta elettronica, ma anche della strategia di riduzione del danno da fumo. Questa decisione potrebbe anche essere il viatico per una distinzione dei prodotti anche in vista della scadenza per l’autorizzazione all’immissione sul mercato, fissata per il 12 maggio prossimo. Al momento, tutti i prodotti del vaping dovranno seguire lo stesso iter oneroso e dispendioso, ideato per i prodotti del tabacco. Una distinzione fra le pod mod e i sistemi aperti, come suggerito dall’ex commissario Gottlieb, consentirebbe la sopravvivenza delle piccole e medie aziende del vaping.
Certo, per molti il bicchiere è mezzo vuoto. Per le aziende che hanno conquistato grandi fette di mercato grazie a sistemi che “consistono o prevedono – si legge nella nota della Fda – cartucce o pod che contengono un liquido da vaporizzare quando il prodotto viene utilizzato”, il colpo è forte. “Una cartuccia o una pod – specifica l’agenzia – è una piccola unità chiusa (sigillata o non sigillata) progettata per adattarsi o funzionare come parte di un prodotto Ends”. Difficile non pensare a Juul, che però ha già autonomamente ritirato tutte le pod aromatizzate dal mercato statunitense, ma anche ai prodotti di alcune aziende del tabacco. Non è nemmeno certo che la misura riesca davvero a centrare il problema della diffusione dai minori, poiché diversi studi e sondaggi suggeriscono che non sono gli aromi il fattore che attira maggiormente i minori.
Però rimane la sensazione che l’Amministrazione abbia voluto dare una chance all’industria indipendente del vaping e a uno strumento che aiuta a ridurre il danno da fumo. Speriamo che continui su questa strada.

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