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Raramente una teoria ha creato tanta suggestione e acceso gli animi, pur senza aver trovato reale conferma nei dati, come quella del “Gateway effect”. Tradotta come “effetto passerella”, sostiene che l’uso della sigaretta elettronica sarebbe in realtà un mezzo, una passerella appunto, per introdurre i giovani al consumo quotidiano del tabacco tradizionale. E poiché quello della tutela dei minori è un tema molto caldo ultimamente, soprattutto ma non solo negli Stati Uniti, il gateway effect è da sempre uno dei cavalli di battaglia di chi si oppone alla sigaretta elettronica.
Eppure sono molti gli studi e le ricerche che smentiscono che la sperimentazione con il vaping sia il primo passo per diventare fumatori abituali. Il lavoro più recente è apparso sulla rivista Drug and Alcohol Dependence ed è stato condotto da una équipe di ricercatori provenienti dall’Université Paris-Sud – in Francia – e dalla University of California – negli Usa –, coordinati da Sandra Chyderiotis che è anche membro dell’Observatoire français des drogues et des toxicomanies.
Lo studio si è focalizzato sui giovani francesi di 17 anni, partendo dall’assunto che fra questi fumare quotidianamente è una pratica ancora molto diffusa, così come la sperimentazione con la sigaretta elettronica. Ma questa sperimentazione porta a diventare fumatori regolari? Per rispondere i ricercatori hanno analizzato i dati relativi al 2017 di uno studio nazionale rappresentativo su quasi 40mila giovani, analizzando il ruolo dell’uso della sigaretta elettronica sulla condizione di fumatore quotidiano fra i 17enni che avevano fumato.
I risultati smentiscono ancora una volta l’esistenza dell’effetto passerella. Fra i giovani francesi, il 16% dichiarava di usare l’e-cigarette e l’1,9 di farne un uso quotidiano; i fumatori erano il 34,1%, con un 25,1 quotidiano. Ma lo studio ha rilevato che, fra i minori che avevano già fumato, gli adolescenti che avevano sperimentato con la sigaretta elettronica avevano meno probabilità di diventare fumatori quotidiani, rispetto a quelli che non l’avevano usata. E lo stesso valeva anche per i minori che avevano sperimentato l’e-cig prima di iniziare a fumare.
“I nostri risultati – concludono quindi gli autori – non riscontrano prove di un maggiore rischio di divenire fumatori quotidiani per i 17enni che avevano già provato il fumo e che hanno sperimentato con la sigaretta elettronica”.