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Si terrà a Mosca il 2 e il 3 aprile prossimi la “Global consultation on novel and emerging nicotine and tobacco products” organizzata dall’Organizzazione mondiale della sanità in collaborazione con il Ministero della salute della Federazione russa. Come si apprende dal comunicato stampa dell’Ufficio regionale per l’Europa dell’Oms, “la consultazione si occuperà principalmente dei sistemi elettronici per la somministrazione di nicotina (Ends), di quelli senza nicotina (Ennds) e dei prodotti a tabacco riscaldato, che si sono diffusi in diversi mercati in tutto il mondo”. Dunque sigarette elettroniche, con o senza nicotina, e riscaldatori di tabacco. Lo scopo è quello di discutere e offrire ai partecipanti indicazioni e strumenti per la regolamentazione di questi prodotti.
E viste le recenti esternazioni dell’organizzazione, non c’è da stare molto tranquilli a sentire la parola “regolamentazione”, perché potrebbe fare rima con proibizione o quasi. Infatti uno dei temi affrontati sarà, si legge sempre nel comunicato, “colmare le lacune sfruttate dall’industria del tabacco e da quelle ad esso collegate, per mettere in pericolo, attraverso questi prodotti, le politiche di controllo del tabacco”. Una frase che dice tutto su come l’Oms considera i prodotti a danno ridotto: non qualcosa che può aiutare milioni di fumatori a smettere, ma un semplice cavallo di Troia dell’Industria del tabacco.
Da questa consultazione dovrebbe venire fuori un documento guida che gli Stati membri potranno usare come riferimento sullo stato della ricerca scientifica in materia e sulle opzioni normative disponibili su sigarette elettroniche e riscaldatori. Che sarebbe un’ottima cosa se l’Oms non avesse dato più volte prova di essere molto disinvolta nella scelta della letteratura scientifica sul tema. Al momento si sa che la consultazione riunirà circa 120 partecipanti, fra cui i rappresentanti dei ministeri della salute e di agenzie regolatorie di Paesi selezionati, scienziati ed esperti, funzionari e rappresentanti a vari livelli dell’Oms e della Convenzione quadro per il controllo del tabacco e rappresentanti di organizzazioni non governative e di centri che collaborano con l’organizzazione. Ad oggi nessuna delle associazioni di consumatori o di operatori facente rifermento al settore del vaping prenderà parte alla consultazione.