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Stati Uniti, operativo divieto aromi nelle pod per sigarette elettroniche

Consentita la vendita di cartucce precaricate soltanto al gusto di tabacco o mentolo.

Entra oggi in vigore in tutti gli Stati Uniti il divieto di vendita di pod, cioè di cartucce da inserire in una batteria, precaricate con liquidi da inalazione con aromi diversi dal tabacco e il mentolo. È questa la misura, annunciata lo scorso 3 gennaio, che la Food and Drug Administration e l’Amministrazione Trump hanno identificato per tentare di porre un argine alla diffusione del vaping fra i minori, senza distruggere “il potenziale ruolo – per dirla con le parole del neo commissario della Fda Stephen Hahn – che le sigarette elettroniche possono avere per aiutare i fumatori adulti a passare completamente dal tabacco combusto a una forma meno rischiosa di erogazione di nicotina”.
Tecnicamente, ha ricordato la stessa Fda, non si tratta nemmeno di un vero e proprio divieto, visto che, a causa di continui rinvii, nessun prodotto del vaping è stato autorizzato per essere messo in commercio sul mercato americano. Ma ora l’agenzia farà valere la sua autorità sulle pod mod a cartucce precaricate con liquidi aromatizzati “commercializzate illegalmente”. Questo perché le autorità ritengono che siano state proprio le sigarette elettroniche a pod ad aver causato la crescita del vaping fra i giovani, anche se, è bene ricordarlo, alcuni esperti non concordano sulle proporzioni del fenomeno e rifiutano la definizione di epidemia.
È anche dubbio che la misura riesca davvero a sortire l’effetto desiderato, perché non tutti concordano sul fatto che siano gli aromi il primo fattore che attiri i giovani. Molti sostengono che sia invece l’effetto inebriante delle alte concentrazioni di nicotina contenute in queste pod (pari anche a tre volte il limite consentito in Europa) o alla percezione di fare qualcosa di trasgressivo e di proibito. In ogni caso, il divieto è solo temporaneo e le aziende che producono pod con liquidi aromatizzati, potranno presentare all’Fda la richiesta di autorizzazione per la commercializzazione entro il prossimo 12 maggio e attendere la decisione. Si tratta però di una procedura estremamente costosa e dall’esito incerto.

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