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“Lo sconto fiscale del tabacco riscaldato è un non senso di gravità assoluta”

La senatrice Binetti (Udc) ha presentato emendamenti al Decreto Cura Italia per innalzare l'accisa gravante sul tabacco destinato ai riscaldatori.

Già a dicembre interrogò il ministro Speranza sulla possibilità di aumentare le tasse sul tabacco riscaldato. Adesso, in piena emergenza coronavirus, la senatrice Paola Binetti (Udc) ha presentato emendamenti al cosiddetto Decreto Cura Italia affinchè venga rimessa mano allo sconto fiscale sui prodotti del tabacco di nuova generazione (riscaldatori). Attualmente l’imposta è scontata del 75% rispetto al tabacco tradizionale. L’idea della senatrice è di portarlo al 25% e con le maggiori entrate poter finanziare l’attività sanitaria. “Lo hanno chiamato il dramma delle case di riposo ai tempi del Covid-19 – ha commentato la senatrice Binetti all’agenzia Dire – dove si muore più facilmente di coronavirus, nella solitudine appena stemperata dalla presenza di altri anziani che muoiono l’uno accanto all’altro; l’uno dopo l’altro. Molti di loro devono fare i conti non solo con l’età ma anche con le tipiche malattie di tipo cardiorespiratorio, prevalentemente legate ad una condizione di fumatori cronici, che almeno per gli anziani colpisce più gli uomini che le donne. Non muoiono solo di coronavirus, muoiono anche per un vecchio e radicato stile di vita che ha compromesso la funzione dei loro polmoni. È da dicembre, ben prima che scoppiasse l’epidemia, che sto chiedendo al Governo e al Parlamento di intervenire con la massima tempestività possibile per fare chiarezza sugli effetti deleteri del fumo anche nelle sue forme più moderne, come accade con il tabacco riscaldato. Al governo ho rivolte varie interrogazioni, tutte rimaste senza risposta, come è ormai tradizione per questo governo; e in parlamento ho presentato una mozione e un disegno di legge che chiedono di aggiornare la legge Sirchia, per includere nuove forme di prevenzione e nuovi tipi di sanzione. Ma sempre e comunque ho denunciato lo scandalo, e non esiste parola più appropriata, per denunciare l’inaccettabile sconto fiscale di cui gode il tabacco riscaldato. In un momento in cui moltissimi italiani faticano ad andare a fare la spesa al supermercato, molte aziende si preparano a chiudere definitivamente, e molti – troppi – anziani muoiono del combinato disposto dell’epidemia e delle loro bronchiti croniche, lo sconto fiscale del tabacco riscaldato è un non senso di gravità assoluta. Per questo ho presentato alcuni emendamenti al Decreto Cura Italia con l’obiettivo specifico di mettere la cura degli italiani in conto a chi della loro patologia è ancora responsabile a tutti gli effetti. Per carità le scritte minacciose sulle scatole di sigarette ci sono tutte. Ma forse fumerebbero di meno, se il loro costo aumentasse, come effetto della maggiore pressione fiscale sulle Case produttrici del tabacco riscaldato o di altre forme di sigarette elettroniche, ricordando che sono sempre le stesse Case che continuano a produrre le cosiddette sigarette normali. La speranza è che il governo si accorga che se si muore di polmonite da coronavirus, e se questa è letale in pazienti che avevano anche altre patologie, allora non basta chiudere gli italiani in casa. Occorre risalire anche alle cause delle altre malattie che hanno reso bronchi e polmoni molto più fragili del normale e quindi incapaci di reagire efficacemente all’assalto del Covid-19“.

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