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Le aziende cinesi di sigarette elettroniche ripartono con nuove assunzioni

Dopo il periodo di chiusura forzata dovuta al Capodanno e all'emergenza coronavirus, l'industria del vaping sta tornando alla normalità.

Dopo il periodo di chiusura forzata dovuta al Capodanno e all’emergenza coronavirus, le aziende cinese del vaping stanno tornando alla normalità: linee riattivate e nuove assunzioni per rimanere al passo con le esigenze del mercato. Il tempo di stallo è stato dedicato all’implementazione delle autorizzazioni necessarie per affrontare il mercato statunitense e delle certificazioni per il mercato europeo. In queste ore, invece, le maggiori aziende di hardware hanno fatto ripartire le linea produttive. Il distretto della sigaretta elettronica di Shenzhen sta rapidamente tornando alla normalità. Smoore Technologies, società che controlla i marchi Vaporesso e Feelm, ha redatto un libretto di prevenzione e controllo sul Covid19 e lo ha distribuito a tutti i dipendenti. Smooke invece si dice attiva per l’85 per cento e ha già ricominciato a rifornire i distributori, partendo in via prioritaria da quelli statunitensi. SmokTech ha addirittura annunciato nuove assunzioni in virtù della mole di richieste a seguito della sospensione dell’attività. A breve, tutte le aziende riprenderanno a lavorare a pieno regime: la pausa forzata ha causato così un effetto contrario alla crisi. Per rimettersi al passo con gli ordinativi, le aziende cinesi si stanno rimboccando le maniche e investendo in mano d’opera, dando piena attuazione al suggerimento di Albert Einstein: “È nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. La vera crisi è l’incompetenza. Il più grande difetto delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel trovare soluzioni”.

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