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Grey’s Anatomy, quando la show fa male alla salute pubblica

Stasera, lunedì 2 marzo, in Italia una nuova puntata della serie tv ambientata in un ospedale statunitense: un giovane è in rianimazione dopo aver usato la sigaretta elettronica. Un messaggio virale che colpirà milioni di telespettatori.

I comunicati stampa possono passare inosservati, i telegiornali possono non essere visti, gli articoli sul web rimbalzano senza tempo. Ma una serie tv rimane nell’immaginario collettivo, colpisce la fantasia di milioni di persone e ha un effetto dirompente anche sull’opinione pubblica, quella meno consapevole, che spesso prende per reale – e confonde per verosimile – ciò che è invece una semplice sceneggiatura. La curiosa coincidenza, che a questo punto dubitiamo sia tale, è che negli Stati Uniti sia divantata una pressione artificiosa contro la sigaretta elettronica, partita quest’estate con l’allarme Evali (poi rivelatosi inforndato) che presto ha contaminato il mondo intero. Tanto che le organizzazioni sanitarie non hanno perso tempo a lanciare anatemi contro l’utilizzo del dispositivo elettronico, adducendo come giustificazione il solito refrain: “Introduce i giovani al fumo”. Nonostante le ricerche scientifiche abbiano ormai sbugiardato questa teoria, la governance sanittaria internazionale non molla la presa e rimane ferma nelle sua convinzioni.
La sera di lunedì 2 marzo in Italia sarà trasmessa una nuova puntata della serie tv Grey’s Anatomy, ambientata in un ospedale statunitense. La trama della puntata è a dir poco sconcertante: un giovane ha problemi respiratori, viene ricoverato in terapia intensiva, i medici non sanno cosa possa essere. Ma poi a qualcuno si accende la lampadina: il ragazzo svapava. E averlo fatto gli ha comportato una disfunzione polmonare che può essere risolta solo con il trapianto di polmone. Come se non bastasse, il medico convoca gli amici del paziente per avvisarli del pericolo.
Il messaggio è chiaro: usare le sigarette elettroniche è estremamente pericoloso, non solo per le possibili ripercussioni sulla salute, ma anche e soprattutto perché, scatenando una nuova malattia, non esistono ancora protocolli ufficiali per combatterla. La finzione, in questo caso, si interseca con la realtà che però a sua stessa volta era una finzione. Le serie tv che vogliono richiamare la quotidianità, riprodurre la realtà, dovrebbero per lo meno verificare che quanto trasmettano sia in linea con i principi della correttezza e della verosimiglianza. Un messaggio come quello che verrà trasmesso questa sera farà male prima di tutto alla salute pubblica: se anche una sola persona prenderà come verità quanto descritto nella puntata che sarà vista da decine di milioni di persone, abbandonando cioè la sigaretta elettronica per tornare al tabacco, saremo di fronte al più grande esempio di sciatteria e dannosa disinformazione mediatica di livelo intercontinentale.

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