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La sigaretta elettronica entra nel piano europeo contro il cancro

Per quattro settimane organizzazioni e cittadini hanno potuto contribuire con suggerimenti e idee. Una decina hanno preso in considerazione il vaping ma soltanto due dall'Italia.

Ogni anno a 3,5 milioni di persone nell’Unione europea viene diagnosticato il cancro e ogni anno i morti di tumore sono 1,3 milioni. Oltre il 40 per cento dei casi di cancro può essere prevenuto. Per invertire la tendenza e per potenziare la prevenzione, la Commissione europea è in fase di scrittura del Piano europeo di lotta contro il cancro: l’obiettivo è ridurre l’onere che il cancro impone ai pazienti, alle loro famiglie e ai sistemi sanitari. Saranno anche dettate le linee guida che gli Stati membri dovranno attuare con azioni di sostegno, coordinamento e integrazione tra sistema sanitario, pazienti e loro familiari.
Per quattro settimane i cittadini europei hanno potuto contribuire con idee e suggerimenti alla stesura del Piano. I commenti passeranno al vaglio della Commissione che pubblicherà una relazione di sintesi contenente le proposte ricevute e spiegherà come saranno attuate e, se del caso, perché determinati suggerimenti non saranno accolti.
Tra gli oltre 380 suggerimenti redatti soprattutto da medici pediatri e da organizzazioni e associazioni contro il cancro, ce ne sono una decina che hanno preso in considerazione anche lo sviluppo e l’utilizzo della sigaretta elettronica come strumento per abbattere i rischi e i danni da fumo. Dall’Italia hanno contribuito l’organizzazione Open Gate Italia e l’associazione dei genitori Moige. Dall’estero sono arrivati invece i pareri della New Nicotine Alliance, di Sovape, dell’associazione polacca degli operatori del vaping; ma anche di singole persone tra cui Konstantinos Farsalinos, Clive Bates, Louise Ross.
Il fumo – ha scritto Farsalinos, allegando un report di 23 pagine – è il fattore di rischio più importante e prevenibile per il cancro. Qualsiasi strategia per combattere il cancro dovrebbe considerare il fumo come una priorità. Le prove attualmente disponibili sono convincenti nel supportare il rischio di cancro molto più basso delle sigarette elettroniche rispetto alle sigarette di tabacco, l’efficacia delle sigarette elettroniche come sostituti del fumo e i grandi benefici attesi nella salute dei fumatori che passano al consumo di sigarette elettroniche. Sono previsti benefici anche per malattie diverse dal cancro. I cittadini dell’Unione europea devono essere adeguatamente informati della disponibilità e dei vantaggi del passaggio dal fumo al consumo di sigarette elettroniche. Pertanto, le sigarette elettroniche sono uno strumento essenziale nella lotta contro il cancro in Europa“.
Il commento di Andrea Morbelli (Open Gate Italia) ha evidenziato, esempi alla mano, come il vaping potrebbe essere una leva per contrastare notevolmente lo sviluppo delle malattie fumo-correlate. “Incoraggiare la cessazione del fumo grazie allo svapo L’accesso limitato a prodotti alternativi alla nicotina come le sigarette elettroniche, che sono un’alternativa sicura ed efficace al consumo di tabacco, limita il diritto alla salute dei cittadini. Per questo motivo, gli Stati membri dell’Ue devono promuovere alternative per smettere di fumare come il passaggio ai prodotti di svapo. Nel Regno Unito, Public Health England afferma che esistono buone prove per dimostrare che l’uso degli strumenti per smettere di fumare aumenta le possibilità delle persone di smettere, soprattutto se combinato con il servizio e l’approccio per smettere di fumare. Grazie alle intense campagne e all’iniziativa “Stoptober” avviata nel 2012, le sigarette elettroniche sono davvero il primo mezzo per smettere di fumare in Inghilterra. Seguendo le migliori pratiche inglesi, la Francia ha avviato la campagna Moi (s) sans tabac, incoraggiando i fumatori a rinunciare per un mese. Le principali organizzazioni sanitarie e di sanità pubblica del Regno Unito – ha concluso Morbelli – come Public Health England e il Royal College of Physicians stimano che la riduzione del rischio grazie alle sigarette elettroniche sia almeno del 95 per cento“.

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