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Covid-19, il Regno Unito chiude i negozi di sigarette elettroniche

Le associazioni del settore esprimono preoccupazione e premono sul governo, chiedendo che venga seguito l'esempio dell'Italia.

Sono chiusi nel Regno Unito i negozi specializzati in sigarette elettroniche e prodotti per il vaping. La serrata delle attività commerciali, annunciata ieri sera dal primo ministro Boris Johnson per ridurre al massimo la diffusione del coronavirus Sars-cov-2, è operativa da stamattina e non prevede alcuna esenzione per i vape shop. Devono chiudere, si legge nel documento del governo britannico, “tutti i rivenditori al dettaglio con eccezione di: supermercati e altri negozi alimentari, negozi di articoli sanitari, farmacie e parafarmacie, stazioni di rifornimento carburante, ferramenta, lavanderie a gettoni e lavanderie a secco, negozi di biciclette, garage, autonoleggi, negozi per animali domestici, corner shop, edicole, uffici postali e banche”.
Non è stata quindi accolta la richiesta, espressa a gran voce dalle due associazioni di categoria Independent British Vape Trade Association (Ibvta) e United Kingdom Vaping Industry Association (Ukvia) e da quella dei consumatori New Nicotine Alliance, di consentire ai negozi di sigarette elettroniche di continuare ad operare, per evitare ricadute degli ex fumatori nel tabagismo. È vero che, a differenza del nostro Paese, nel Regno Unito i prodotti del tabacco e del vaping possono essere acquistati anche nei supermercati, nelle edicole e in molti corner shop; ma è vero pure che questi punti vendita non offrono né la scelta, né l’assistenza dei rivenditori specializzati.
Le associazioni, però, non demordono e sperano in un ripensamento del governo. In una lettera inviata da UKvia ai ministri competenti e ai governi di Scozia e Galles, si invita “a seguire l’esempio dell’Italia”, che ha consentito che i negozi di sigarette elettroniche restassero aperti. Una cosa che, almeno nel campo del vaping, è una notizia che equivale a quella dell’uomo che morde il cane. “L’industria del vaping, compresi i negozi al dettaglio, quelli online e i produttori – scrive il direttore John Dunne – giocano un ruolo vitale nelle comunità di tutto il Paese, sia da una prospettiva economica che di salute pubblica e vogliamo che il governo lo riconosca”. Nel frattempo, in attesa di nuove disposizioni o di chiarimenti, Ibvta ha consigliato ai negozi specializzati di non aprire al pubblico, facendo affidamento esclusivamente sugli ordini online e a domicilio.

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