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Emergenza coronavirus: le regole da rispettare per negozianti e consumatori di sigarette elettroniche

Con la pubblicazione della nota dell’Agenzia Dogane e Monopoli sulla possibilità di apertura dei negozi di sigarette elettroniche, si è delineato il quadro regolatorio che gli esercenti e i consumatori devono necessariamente rispettare.

Con la pubblicazione della nota dell’Agenzia Dogane e Monopoli sulla possibilità di apertura dei negozi di sigarette elettroniche, si è delineato il quadro regolatorio che gli esercenti e i consumatori devono necessariamente rispettare e far rispettare.

Rivendite specializzate
Le rivendite autorizzate alla vendita di prodotti liquidi da inalazione possono rimanere aperti così come disposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’orario massimo di apertura è fissato da una ordinanza comunale. Ad esempio, a Roma si possono alzare le serrande non prima delle 8,30 e abbassare non dopo le 19; nelle giornate festive la chiusura invece non può essere successiva alle ore 15.
Il locale deve garantire la possibilità di mantenere tra le persone la distanza di sicurezza di un metro. È consentito l’ingresso di un cliente per volta e la permanenza deve durare lo stretto indispensabile. Il servizio può anche essere reso sulla soglia d’ingresso in modalità “farmacia notturna”. Il titolare dell’attività deve garantire ai suoi collaboratori di poter lavorare in sicurezza con mascherina e guanti. Il locale deve essere sanificato regolarmente, soprattutto dove vi è maggior contatto con le persone: maniglie, bancone, interruttori, registratore di cassa, porta d’ingresso. I negozi che non rispettano queste precauzioni saranno soggetti a sanzioni e ammende e alla sospensione dell’autorizzazione Adm. Chi non è in grado di farle rispettare deve tenere la serranda abbassata per l’intero periodo dell’emergenza. Sono consentite le vendite online di prodotti liquidi da inalazione, purché il rivenditore sia autorizzato alla gestione di deposito fiscale. In caso contrario sul web può vendere soltanto apparecchiature elettroniche, accessori e aromi concentrati.

Consumatori
I consumatori possono uscire per andare a comprare un liquido di ricarica perché la Presidenza del Consiglio (al pari delle sigarette) li ha definiti “beni di prima necessità”. Occorre però osservare alcune disposizioni che non ammettono eccezioni. L’acquisto deve essere effettuato nel punto vendita più vicino all’abitazione del consumatore. Gli spostamenti motivati dall’acquisto di generi di prima necessità devono essere i più brevi possibili: vietati, dunque, i lunghi spostamenti per recarsi a fare spese in esercizi commerciali lontani da casa o dal posto di lavoro. Gli spostamenti in auto dovuti a situazioni d’eccezione sono consentiti purché all’interno del veicolo ci siano componenti dello stesso nucleo familiare. In caso contrario tra i passeggeri occorre mantenere la distanza di un metro che, per le auto più grosse, significa che oltre il conducente ci può essere una sola altra persona seduto sul lato destro del sedile posteriore. In moto o in scooter, invece, non è consentito trasportare passeggeri in nessun caso. A piedi ci si può spostare soltanto da soli e mantenendo la distanza minima di sicurezza dalle persone che eventualmente si incrociano lungo il tragitto. Anche in caso di file d’attesa davanti il negozio è necessario mantenere la distanza di almeno un metro e l’ingresso è regolamentato dal protocollo adottato dal negoziante in linea con le disposizioni della Presidenza del Consiglio. Prima uscire di casa per recarsi presso il punto vendita è opportuno verificare l’effettiva apertura dell’attività. È consigliabile in questo periodo fare acquisti superiori alle reali esigenze così da scongiurare ulteriori uscite dalla propria abitazione che, visti i tempi, nei prossimi giorni potrebbero essere ulteriormente contingentate.

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