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Emergenza coronavirus: negozi di sigarette elettroniche chiusi, ok al web e distributori h24

Non si è fatta attendere la reazione di Anafe Confindustria: "I nostri negozi gestiscono depositi fiscali e forniscono un bene che è percepito dai consumatori come di prima necessità".

Con un intervento in tarda serata il premier Conte ha ufficializzato le nuove direttive per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus. Tra queste, il governo ha dovuto adottare drastiche misure anche nei riguardi delle attività commerciali. I negozi di sigarette elettroniche, anche dotati di autorizzazione dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, dovranno tenere abbassare le saracinesche. Sono consentite invece le vendite sul web e attraverso i distributori automatici h24. Potranno altresì rimanere aperte le attività con codice Ateco 47.2 (tabacco in esercizi specializzati) e 47.4 (apparecchiature informatiche e di telecomunicazioni).
Intanto, con un comunicato diramato in tarda serata, Anafe, l’associazione confindustriale dei produttori di liquidi e ecig, ha chiesto ufficialmente al governo di garantire tra i beni di consumo anche le sigarette elettroniche. “I negozi di sigarette elettroniche dovrebbero rimanere aperti – commenta Umberto Roccatti, presidente Anafe – I nostri negozi gestiscono depositi fiscali e forniscono un bene che è percepito dai consumatori come di prima necessità, che va garantito in particolare in un momento in cui si chiede loro una limitazione della circolazione. Per questo motivo i negozi di sigarette elettroniche, autorizzati dall’agenzia delle dogane e dei monopoli, dovrebbero rimanere aperti come servizio pubblico essenziale, al pari dei tabaccai, sempre nel rispetto delle più rigide procedure di sicurezza sanitaria“.

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