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“Mai più senza”: è in distribuzione il nuovo numero del bimestrale cartaceo

Numero dedicato in gran parte all'approfondimento medico-scientifico, con articoli dei massimi esperti di ricerca applicata alla sigaretta elettronica.

Non si fa in tempo a riprendere fiato da una emergenza che subito ne arriva un’altra. Dopo la psicosi americana causata da Evali, dopo gli agguati mediatici dell’Organizzazione mondiale di sanità, dopo le ricerche scientifiche pubblicate e poi ritrattate, ecco che arriva il Codiv-19, ossia la patologia causata dal nuovo coronavirus. Certo, l’allarme e le misure restrittive adottate nella mobilità non riguardano soltanto il settore della sigaretta elettronica, ci mancherebbe altro. Ma le ripercussioni probabilmente lasceranno uno strascico di sofferenza che ritarderanno ulteriormente la guarigione delle ferite ancora fresche.
Nel momento in cui stiamo andando in stampa (3 marzo 2020, ndr) il virus sta rapidamente aggredendo il Nord Italia e le amministrazioni stanno isolando le zone di focolaio. Non ci è dato sapere cosa sarà accaduto nel momento in cui starete leggendo queste righe. La speranza è che presto tutto possa tornare alla normalità. A livello generale vorrebbe dire poter tornare a contare sulle forniture cinesi; a livello nazionale a guardare con più ottimismo un mercato da troppo tempo paralizzato, insofferente, forse anche un po’ stanco.
Il numero che avete tra le mani nasce anche e soprattutto per essere diffuso tra tutti coloro che ancora nutrono dubbi sull’efficacia della sigaretta elettronica come strumento di riduzione dei danni da fumo. Gli articoli di approfondimento sono firmati da autorevoli esperti in campo scientifico, medico e sanitario. Punti di vista che sono supportati da evidenze scientifiche dimostrate, verificate e ripetibili. Eppure, come ha scritto Barbara Mennitti in un suo recente articolo di approfondimento, “sembra proprio che alcuni dei più ferventi attivisti anti-fumo abbiano sviluppato una specie di riflesso pavloviano verso qualsiasi cosa che non sia l’astinenza totale e non riescano a vedere il vaping, se non come una ennesima subdola manovra del nemico che hanno sempre cercato di abbattere. E così, in mancanza dei danni della combustione, si cerca di demonizzare la nicotina, che pure è presente in gran parte delle terapie che loro stessi consigliano e che sono acquistabili senza ricetta e senza che nessuno se ne sia mai preoccupato”.
Spesso occorre trovare un nemico – anche immaginario – per dare una giustificazione agli insuccessi. Le linee guida europee contro la dipendenza da tabacco pubblicate recentemente anche in Italia riproducono plasticamente l’imbarazzante ipocrisia delle organizzazioni sanitarie. Si dice testualmente: “La sigaretta elettronica riduce i danni provocati dal fumo”; “Le emissioni di particelle di sospensione totale del vapore sono sino a 15 volte inferiori a quelle delle sigarette tradizionali”; “Le sigarette elettroniche sono efficaci nel limitare la voglia di sigaretta nei fumatori”; “Non esistono significative differenze tra la sigaretta elettronica e i cerotti nicotinizzati”. Eppure, quali sono le conclusioni a cui arrivano gli esperti di salute pubblica? Non utilizzate la sigaretta elettronica ma continuate a preferire pillole, cerotti e spray medicali.
E poi non bisogna pensar male…

(editoriale tratto da Sigmagazine #19 marzo-aprile 2020)

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