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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 15 al 21 marzo

Nella consueta rassegna settimanale, spazio alle scelte dei principali Paesi europei in materia di apertura dei negozi di sigarette elettroniche in piena emergenza coronavirus.

GermaniaChiusura negozi ecig: aperture a macchia di leopardo, dipende da regioni e comuni
Con il diffondersi dei contagi di coronavirus in tutta Europa e le misure restrittive varate per cercare di rallentarne la progressione si è riproposto anche in altri paesi il tema della chiusura dei negozi di sigarette elettroniche. In Germania, dove vige un ferreo sistema federalista, il governo centrale ha la possibilità di suggerire dei provvedimenti alle regioni, ma sono poi queste a dover decidere se metterle in pratica o meno. Nella lista proposta dal governo dei negozi di importanza strategica da tenere aperti non ci sono quelli del vaping, ma la decisione ultima spetta ai livelli locali: regioni appunto o addirittura singoli comuni. E così la situazione si presenta a macchia di leopardo. Come riporta sul suo sito  l’associazione tedesca dei produttori e degli operatori del vaping (Bündnis für tabakfreien Genuss e.V., Bftg), alcuni negozi risultano aperti, altri chiusi: “Osserviamo diverse interpretazioni nei singoli Länder e addirittura nei singoli comuni“. Lo stesso Bftg si era appellato direttamente alle regioni affinché prendessero in considerazione la possibilità di correggere il suggerimento del governo centrale e lasciare aperte in maniera diffusa le rivendite di sigarette elettroniche. La nicotina è per molte persone una necessità quotidiana, attraverso i liquidi è possibile assumere nicotina senza tabacco, aveva sottolineato la Bftg, e i rifornimenti non possono essere assicurati dalle tabaccherie o dai supermercati: “I negozi di sigarette elettroniche devono assolutamente restare aperti. Altrimenti avverrebbe in molti casi una ricaduta nel consumo di tabacco. E, specialmente in un momento in cui tutti vogliamo difenderci da una malattia respiratoria, non è una cosa desiderabile“. L’appello non ha però sortito una risposta unanime. E così il Bftg sta consigliando ai negozianti di richiedere un’autorizzazione eccezionale all’apertura in quelle regioni in cui è consentita o di ricorrere giudiziariamente contro la chiusura. La situazione è in divenire.

Pre approfondire: https://www.sigmagazine.it/2020/03/bftg-lockdown/

 

FranciaChiusura negozi ecig: misure differenti creano scontento nel settore
Situazione chiarita invece in Francia, dove i negozi di sigarette elettroniche sono stati esentati dall’obbligo di chiusura. Nel paese transalpino il decreto governativo è stato nel complesso ancora più rigido rispetto alle misure tedesche. E in un primo tempo la situazione era apparsa caotica, giacché l’esecutivo aveva disposto la chiusura dei nezozi di ecig non ritenendoli essenziali, lasciando però aperti quelli all’interno delle gallerie commerciali. Una disparità di trattamento che aggiungeva la beffa al danno, tanto più che i centri commerciali possono attirare molti clienti, esattamente quello che si vorrebbe evitare con le misure restrittive. I rivenditori di sigarette elettroniche si erano comunque attivati per consentire ai clienti di rifornirsi attraverso spedizioni a distanza e consegne a domicilio. Poi l’intervento chiarificatore con il quale il ministro della Salute ha apportato una modifica alla disposizione di chiusura, precisando che non riguarda “il commercio al dettaglio di prodotti a base di tabacco, sigarette elettroniche, materiali e dispositivi per lo svapo nei negozi specializzati”.

Per approfondire: https://www.sigmagazine.it/2020/03/francia-coronavirus/

 

SpagnaChiusura negozi ecig: l’associazione del vaping chiede di seguire l’esempio italiano
Lockdown completo in Spagna a seguito della crescita esponenziale dei contagi di coronavirus. E anche qui si pone il problema dei negozi di sigarette elettroniche che, a differenza dei tabaccai, non hanno ottenuto l’esenzione dall’obbligo di chiusura. “Il 90 per cento dei nostri clienti sono ex fumatori e, se i nostri negozi saranno chiusi, le possibilità che ricadano nel terribile male che è il tabagismo si moltiplicano“, sostiene in una nota l’associazione spagnola Grupo NR3, che riunisce imprenditori e professionisti del settore. La richiesta è di seguire anche in questo caso l’esempio dell’Italia, che ha esentato dall’obbligo di chiusura tabaccherie e negozi specializzati in prodotti per lo svapo, equiparandoli.

Per approfondire: https://www.sigmagazine.it/2020/03/grupo-nr3-lockdown/

 

Gran BretagnaVaping e tabacco, a livello di amministrazioni locali ancora molta strada da fare
Sebbene le politiche sanitarie pubbliche contro il fumo siano nel Regno Unito all’avanguardia e contino in maniera massiccia sul supporto di strumenti per la riduzione del danno come la sigaretta elettronica, a livello delle amministrazioni comunali permane una vasta ignoranza circa le potenzialità del vaping in questa battaglia. Lo rivela un nuovo rapporto della Freedom Association.  “Un’ampia maggioranza delle amministrazioni comunali si rifiuta di ascoltare i consigli del Public Health England, l’agenzia pubblica del ministero della Salute, ribaditi  nel Piano di controllo del tabacco, che raccomanda che l’uso di sigarette elettroniche sia sganciato dalla legislazione sul fumo“, scrive la Freedom Association.  L’utilizzo delle ecig non dovrebbe essere regolarmente incluso nei requisiti di una politica antifumo di un’organizzazione, aggiunge il rapporto, ma le amministrazioni locali lo ignorano.

UsaStudio: un mozzicone di sigaretta spento rilascia a lungo tossine nell’ambiente
I mozziconi delle sigarette continuano a rilasciare tossine nocive nell’ambiente anche dopo lo spegnimento. Lo riporta il portale di informazione medica News Medical Life Sciences, citando un nuovo studio coordinato da Dustin Poppendieck, scienziato in forza al National Institute of Standards and Technology (Nist), l’agenzia del governo degli Stati Uniti d’America che si occupa della gestione delle tecnologie. Il gruppo dei suoi ricercatori ha scoperto che un mozzicone usato può rilasciare in una giornata il 14% della nicotina emessa normalmente da una sigaretta che brucia attivamente. Un risultato che rafforza l’importanza delle misure anti-mozziconi che, da qualche anno, diverse istituzioni (Stati, amministrazioni locali) stanno adottando a tutela dell’ambiente.

UsaFda prescrive modifiche agli avvisi sui pacchetti di sigarette, in arrivo foto shock
La Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha emesso una Final Rule che prescrive nuovi avvisi sanitari sui pacchetti di sigarette e sugli annunci pubblicitari in genere di prodotti del tabacco. Tali avvisi, oltre al testo, devono contenere immagini forti che descrivono e testimoniano i gravi rischi per la salute del fumo di sigaretta come l’impatto sui feti, le malattie cardiache e il diabete. Si tratta del cambio più radicale degli avvisi sulla salute negli ultimi 35 anni e sono tesi a rinnovare l’allarme verso i consumatori sensibilizzandoli sulla dannosità del prodotto. La Fda sottolinea come gli avvisi sui pacchetti di sigarette non siano granché mutati dal 1984 e recenti studi hanno dimostrato come essi siano in qualche modo divenuti ormai invisibili.

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