© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
L’uso della sigaretta elettronica con nicotina associato al counseling raddoppia le possibilità di smettere di fumare rispetto a una terapia di solo counseling. A confermare l’efficacia del vaping come ausilio per la cessazione del fumo è uno studio intitolato “Efficacy and Safety of E-cigarette fors Smoking Cessation” presentato durante la sessione scientifica annuale dell’American College of Cardiology, che si è svolta in maniera virtuale a Chicago dal 28 al 30 marzo scorsi. A presentarlo in questa occasione è stato il coordinatore Mark J. Eisenberg, cardiolodo canadese del Jewish General Hospital del Quebec e docente di medicina alla McGill University di Montreal.
Per questo studio multicentrico randomizzato controllato i ricercatori hanno suddiviso casualmente 376 pazienti fumatori in tre gruppi. Tutti hanno ricevuto circa 100 minuti di counseling per smettere di fumare. Al primo gruppo è stata poi assegnata una sigaretta elettronica con nicotina, al secondo senza nicotina e il terzo non ha ricevuto ausili. L’età media dei partecipanti era di 52 anni, avevano fumato – sempre in media – per un periodo di 35 anni una quantità di 21 sigarette al giorno. Quasi tutti, il 91%, avevano cercato di smettere di fumare in passato e l’80% lo aveva fatto con l’ausilio di terapie farmacologiche o comportamentali.
Lo studio sarebbe dovuto durare 52 settimane ma, sebbene gli autori intendono continuare a raccogliere i dati per un anno, si sono riscontrati dei problemi dovuti all’interruzione della fornitura dei prodotti. Quindi i dati raccolti riguardano un periodo di 12 settimane, circa tre mesi, durante i quali i partecipanti sono stati sottoposti a tre contatti telefonici, due visite cliniche e il test sul monossido di carbonio espirato.
Ma veniamo ai risultati dello studio. Dopo 12 settimane, aveva smesso di fumare il 21,9% dei partecipanti che aveva utilizzato la sigaretta elettronica con nicotina e il 16,5 di chi aveva ricevuto quella senza. Il tasso di cessazione fra i fumatori che avevano ricevuto solo il counseling, invece, era pari al 9,1%. Dati importanti anche per la riduzione del numero di sigarette consumate anche per chi non è riuscito a smettere di fumare. Dopo tre mesi, a riportare una diminuzione pari o maggiore al 50% delle sigarette fumate quotidianamente erano il 43% degli utilizzatori di sigaretta elettronica con nicotina, il 35,4 di chi aveva usato quella senza e il 24,8% dei fumatori che avevano ricevuto counseling.
È da notare, si legge sempre nello studio, che nel periodo osservato gli effetti collaterali gravi sono stati molto limitati in tutti i gruppi. Li ha riscontrati lo 0,7% nel gruppo della sigaretta elettronica con nicotina, il 3,1% in quello senza e l’1,7% nel gruppo del counseling. Non sono stati rilevati, specificano gli autori, casi di Evali. Naturalmente, aggiungiamo noi, visto che si è scoperto che la malattia polmonare diffusasi lo scorso anno negli Usa era dovuta all’uso di liquidi con Thc contenti acetato di vitamina E di provenienza illegale.