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I due nuovi aromi di Angolo della Guancia all’insegna della ricerca e tradizione

Da lunedì 18 maggio saranno disponibili alla vendita gli estratti Kentucky very smoked e 1585 Black Cavendish

La galassia degli estratti naturali di tabacco di Angolo della Guancia si espande e dopo aver realizzato lo scorso autunno l’aroma ultra Mandingo, un estratto organico di puro Latakia siriano, il produttore emiliano si accinge a lanciare sul mercato due nuovi aromi tabaccosi, Kentucky very smoked e 1585 Black Cavendish, allargando di fatto la gamma di estratti di tabacco concentrati da offrire agli estimatori del genere.
Come già successo per il Mandingo – racconta Miriam Rancati, co-fondatrice di Angolo della Guancia – siamo andati alla ricerca delle foglie più pregiate di tabacco per realizzare questi due nuovi aromi, cercando poi di personalizzare il più possibile i processi di lavorazione, fondamentali per giungere a prodotti finiti di qualità. In Angolo della Guancia siamo sempre animati dal desiderio di portare e aggiungere qualcosa di nuovo al settore”.
Kentucky Very Smoked e 1585 Black Cavendish saranno commercializzati a partire da lunedì 18 maggio nel formato da 10 millilitri e dovranno essere diluiti in una base di glicole propilenico e glicerolo vegetale a una percentuale variabile tra il 5 per cento e il 10 per cento (a gusto personale del consumatore). Il produttore consiglia una maturazione di almeno 24-48 ore prima del consumo. “In Kentucky very smoked – spiega Colantuono, socio fondatore del marchio – ci siamo serviti di un Kentucky a foglia corta coltivato in Italia e affumicato con il metodo dark fire cured, per accentuarne i sentori smoky. Abbiamo ottenuto un aroma dal sapore forte e intenso con un effetto simil Latakia. Con 1585 Black Cavendish, partendo da un blend di tabacchi a prevalenza virginia ci siamo concentrati sulla particolare cura a cui vengono sottoposti i tabacchi prima di  diventare Black Cavendish. I più esperti sanno che il Black Cavendish non è una qualità di tabacco vera e propria, ma è il risultato di processi di pressurizzazione e fermentazione ai quali vengono sottoposte le foglie. La leggenda narra che la sua scoperta, da attribuirsi al navigatore inglese Sir Thomas Cavendish nel 1585, sia stata del tutto casuale. Ebbene il nostro 1585 Black Cavendish abbiamo deciso di farcelo in casa e – conclude Colantuono – dopo un’attenta ricerca e varie fasi di sperimentazione, siamo riusciti a mettere a punto un processo che ripercorre fedelmente la “ricetta” originale del 1585″.

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