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Sigarette elettroniche, la Danimarca vuole proibire gli aromi nei liquidi

La proposta inviata alla Commissione europea ma l'associazione consumatori lancia un appello a tutti i vaper europei.

C’è del marcio in Danimarca. Ed è qualcosa che potrebbe segnare un pericoloso precedente per altri Stati dell’Unione europea o, peggio ancora, influenzare i lavori per la Tpd 3. In piena emergenza coronavirus, il 17 aprile scorso, il governo danese ha inviato alla Commissione europea una notifica, comunicando, fra l’altro, la sua intenzione di vietare gli aromi diversi dal mentolo e dal tabacco in tutti i prodotti del tabacco e che vengono usati come suoi sostituti, con o senza nicotina, fatta eccezione per le terapie mediche sostitutive. Insomma, la Danimarca chiede di vietare tutti gli aromi nei liquidi per sigarette elettroniche, a prescindere dal contenuto di nicotina.
Non solo. La legge sottoposta al vaglio della Commissione prevede anche, fra l’altro, il divieto di esposizione dei prodotti (che però escluderebbe i negozi specializzati), l’adozione del pacchetto neutro per tutti i prodotti del tabacco e quelli del vaping e, in generale, una equiparazione legislativa fra sigarette di tabacco ed elettroniche. Poiché queste misure vanno oltre quanto disposto dalla Tpd, il Paese è tenuto a notificare le sue intenzioni alle autorità europee, che hanno tre mesi di tempo fermarle, nel caso non le ritenessero adeguate alla “protezione della salute pubblica”. Nel frattempo, la Commissione raccoglie i pareri sul merito della questione di tutte le parti interessate.
A lanciare l’allarme sulla proposta danese è stata l’associazione dei vaper locale, Dadafo, a cui ha fatto da cassa di risonanza Ethra, il coordinamento delle associazioni dei consumatori europee. I danesi temono che con la pandemia in corso, la Commissione non avrà molto tempo da dedicare alla questione e il divieto sugli aromi finisca per passare in maniera automatica. “Questa misura avrebbe un impatto sull’85-90% degli svapatori del nostro Paese – spiegano – che sarebbero costretti a utilizzare solo liquidi al tabacco o al mentolo, o a tornare a fumare, o a correre il rischio di acquistare prodotti illegali dal mercato nero, o a ricorrere al fai-da-te”.
Dadafo ricorda come molte di queste conseguenze possano essere disastrose per la salute pubblica, ricordando come negli Usa la crisi di malattie polmonari dello scorso autunno fosse dovuta proprio alla diffusione di prodotti illegali al Thc. L’associazione chiama a raccolta tutti gli omologhi europei, invitandoli a inviare i loro commenti alla Commissione e facendo leva sul pericoloso precedente che si creerebbe, se la legge danese passasse. “Abbiamo bisogno del vostro aiuto – scrive Dadafo in un appello – chiamate le vostre associazioni e chiedete loro di scrivere un contributo, spiegando perché vietare gli aromi è controproducente per la salute pubblica”. “Questa legge – ammonisce – creerà nuovi fumatori”. I commenti possono essere inseriti entro il 20 luglio 2020 a questo link.

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