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Sigarette elettroniche, è ufficiale: i consumatori entrano nell’iter per la Tpd 3

Dopo la richiesta di Ethra, le associazioni ricevono il questionario della Commissione. L'obiettivo è mettere al centro la salute.

Le associazioni europee dei consumatori di prodotti del vaping sono entrate formalmente nel dibattito istituzionale che porterà alla stesura della Tpd 3, la nuova direttiva sui prodotti del tabacco che incorpora anche le sigarette elettroniche e gli altri prodotti a rischio ridotto. In questi giorni, infatti, le associazioni aderenti a Ethra, il coordinamento europeo che riunisce le realtà nazionali, stanno ricevendo dalle istituzioni europee un questionario in cui si chiede di valutare nel dettaglio la Tpd 2, i suoi punti di forza e quelli da rivedere, al quale potrà fare seguito uno scambio di opinioni telefonico con i funzionari europei.
È un bel risultato per Ethra che meno di un mese fa aveva inviato una lettera ufficiale alla Direzione generale per la salute della Commissione europea, rivendicando il diritto dei consumatori di essere coinvolti in un processo decisionale che li interessa in prima persona. “Siamo quelli – scriveva Ethra – che usano i prodotti che vengono normati e li conosciamo bene. Siamo il pubblico. Non siamo finanziati dall’industria del tabacco né da quella del vaping; il nostro solo scopo è di assicurare che i prodotti che hanno portato grande beneficio alla nostra salute, non siano regolamentati in maniera irresponsabile”.
Già all’indomani della ricezione della lettera, l’associazione aveva fatto sapere di aver ricevuto un pronto riscontro positivo dalla Dg Salute con l’assicurazione che i consumatori sarebbero stati inseriti nelle consultazioni. E l’invio dei questionari alle associazioni nazionali sancisce l’ingresso nel lungo iter di un protagonista che, come da lettera di intenti, cercherà di mettere al centro il tema della protezione della salute pubblica, spesso schiacciato dagli aspetti più strettamente economici e normativi. “Nei Paesi in cui questi strumenti sono diffusi e normati con buon senso – ricordava Ethra nella lettera alla Dg Salute – i tassi dei fumatori sono crollati”.
Fra le associazioni che hanno già ricevuto e compilato il questionario della Commissione c’è l’italiana Anpvu, che lo scorso settembre contribuì a fondare Ethra, insieme a un gruppo di fuoriuscita dalla rete internazionale Innco per divergenze sulle attività da portare avanti. “Si tratta di un importante riconoscimento da parte delle istituzioni europee – ha commentato il presidente Carmine Canino – del ruolo dei consumatori nel processo normativo degli strumenti di riduzione del danno da fumo e ci impegneremo perché non rimanga un passo formale”. “La nostra posizione – continua Canino – non è cambiata: riteniamo che sigarette elettroniche e prodotti del tabacco dovrebbero essere sottoposte a normative distinte. In ogni caso noi lotteremo per porre al centro del dibattito l’aspetto della salute, portando le nostre conoscenze e la nostra esperienza di ex fumatori che hanno smesso grazie alla sigaretta elettronica”.

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