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Olanda, consumatori difendono gli aromi nei liquidi per sigaretta elettronica

L'associazione Acvoda: gli aromi sono fondamentali per smettere di fumare ed evitare ricadute nel tabacco combusto.

Si dichiara stupito Sander Aspers, presidente dell’associazione olandese dei consumatori di sigarette elettroniche, per l’intenzione di proibire gli aromi diversi dal tabacco negli e-liquid, annunciata la scorsa settimana dal viceministro della salute, Paul Blokhuis. L’associazione Acvoda (Actief voor dampen), attiva dal 2013, ribadisce in un comunicato come “gli aromi nei liquidi per e-cigarette siano fondamentali nel processo di cessazione dei fumatori”, sottolineando come tutti gli iscritti del gruppo abbiano smesso di fumare grazie ad essi. “È incredibile – afferma Aspers – che non se ne tenga conto, quando il viceministro afferma di volere una generazione senza fumo”.
Il presidente rifiuta l’idea che il divieto sia giustificato dalla necessità di proteggere i minori. “È semplicemente falso – afferma – che gli aromi siano sul mercato appositamente per attirare i minori. Sappiamo dai nostri associati che i liquidi al tabacco, che il viceministro vuole mantenere, sono quelli meno amati dagli adulti, come dimostrano anche i dati sulle vendite dei liquidi di una recente ricerca dell’Istituto nazionale per la salute pubblica”. Asper mette in guardia anche contro un altro pericolo: “Offrire solo gusti al tabacco, fa sì che gli svapatori si abituino a quel gusto, aumentando il pericolo di ricaduta (o nei giovani dello switch) al tabacco combusto”. Acvoda segnala, inoltre che in Olanda esiste già un divieto di vendita dei prodotti del vaping ai minori di 18 anni e dunque basterebbe far rispettare la legge.
Anche Asper, come l’associazione dei produttori olandesi Esigbond, richiama i recenti dati dell’Istituto Trimbos, che registrano una diminuzione del numero dei minori che sperimentano con la sigaretta elettronica e non rilevano un uso strutturale dello strumento. E, accusando il governo di basarsi su ragionamenti contorti e inesattezze, richiama l’esempio del Regno Unito, “dove l’e-cigarette è promossa attivamente come alternativa meno dannosa al fumo e non si registra alcun aumento dell’uso giovanile”. “La teoria secondo la quale il vaping è una porta di ingresso al fumo – aggiunge – non è mai stata provata. Per essere precisi, è vero il contrario. Lo svapo aiuta le persone a smettere di fumare, spesso con meno fatica degli altri strumenti”.
Acvoda trova particolarmente scioccante che uno strumento che riduce il danno del fumo del 95% sia osteggiato dal governo e dalle autorità. “Normalmente – afferma il presidente – scienziati, politici e professionisti sanitari dovrebbero adottarlo”. “Le politiche sanitarie – aggiunge – devono essere efficaci e gli aromi nei liquidi hanno un ruolo importante per rinunciare definitivamente alle sigarette. Vietare gli aromi è un insulto a tutti coloro che usano la sigaretta elettronica a questo scopo”. L’associazione mette in guardia anche sul pericolo della proliferazione di un mercato illegale. “Ci si potrebbe chiedere – conclude Aspers – chi si avvantaggerebbe se i consumatori olandesi smettessero di comprare i liquidi dai negozi olandesi legali e si rivolgessero al mercato nero. L’ultima cosa che vogliamo è vedere da noi le stesse condizioni di insicurezza che abbiamo visto l’anno scorso negli Stati Uniti”. Dove la vendita illegale di liquidi contenenti alla cannabis, tagliati con acetato di vitamina E, ha causato un’emergenza di malattie polmonari.

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