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Liquidi per sigarette elettroniche, Risso (Fit): “Vendita online va inibita sempre e comunque”

Il presidente dei tabaccai definisce anche "uno scempio" la vendita di cannabis light nei negozi specializzati: "Riportare il prodotto nel suo canale di vendita naturale: le tabaccherie".

A seguito dell’incontro avvenuto lo scorso 13 luglio tra l’Agenzia delle Dogane e Monopoli e i rappresentanti della filiera del tabacco e delle sigarette elettroniche, la Federazione dei tabaccai (Fit) ha preso una posizione ufficiale attraverso un editoriale pubblicato su La Voce del Tabaccaio firmato dal presidente Giovanni Risso. Il testo descrive sommariamente le posizioni espresse dalla categoria da lui rappresentata. Il confronto, avvenuto in modalità “zoom conference”, ha visto la partecipazione di tutte le associazioni di rappresentanza anche della filiera della sigaretta elettronica (Anafe, UniEcig, Anpvu), di quelle della distribuzione di tabacchi (Logista, Ita), delle multinazionali del tabacco e di molte aziende del vaping, tra cui la nostra testata.
Se le aziende del vaping hanno puntato il dito contro l’irresponsabilità di chi e produce e vende prodotti liquidi da inalazione al di fuori delle già stringenti regole amministrative e civili, i tabaccai hanno spinto maggiormente sull’acceleratore dei divieti, proponendo la messa al bando dell’e-commerce per i liquidi da inalazione, chiudendo dunque le attività di tutti i depositi fiscali regolarmente autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli.
Per quanto riguarda le sigarette elettroniche – scrive Risso – crediamo che vada inibita la vendita on line dei liquidi sempre e comunque, sia a tutela dell’Erario e degli operatori onesti, che nel pagare le imposte subiscono la concorrenza sleale di chi non le assolve, che a tutela dei consumatori e in particolare dei minori“.
E, come se non bastasse, rivendicano la vendita esclusiva di un prodotto di consumo come la cannabis light, definendo “uno scempio” la vendita di questi prodotti nei negozi specializzati di canapa. “Si è segnalata – continua Risso – l’assurdità della vendita della cosiddetta «canapa legale» nei negozi specializzati, destinata a essere fumata (come erba, trinciato o vera e propria sigaretta) in barba ad ogni legge, sia di esclusiva sulle vendite dei prodotti da fumo, che di vendita di prodotti stupefacenti. Piuttosto che tollerare questo scempio, chiudendo un occhio e pure l’altro, sarebbe meglio regolamentare il prodotto, riportandolo al suo canale di vendita naturale: le tabaccherie“.

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