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Università inglese: questionario online su sigarette elettroniche e covid-19

L'iniziativa dei professori Peter Hajek e Bernd Mayer: "Non si sa nulla degli effetti del vaping sulla malattia".

È il professore britannico Peter Hajek, della Queen Mary University di Londra, a lanciare un sondaggio per esaminare l’impatto dell’uso della sigaretta elettronica sul covid-19. Molti scienziati e ricercatori, alla luce dei dati che da tutto il mondo riportano un numero di fumatori ospedalizzati molto inferiore alle medie nazionali dei tabagisti, si stanno occupando (e a volte accapigliando) sul fumo e la malattia causata dal virus Sars-cov-2. Il dato quasi incredibile che pare emergere è che i fumatori siano in qualche modo più protetti dall’infezione, anche se una volta contratta hanno maggiori probabilità di esito infausto, se affetti da patologie fumo-correlate. L’ipotesi che si fa strada è quella di un ruolo protettivo esercitato dalla nicotina, presente nelle sigarette di tabacco, tanto che in alcuni ospedali (per esempio in Galles) si è deciso di applicare di routine cerotti alla nicotina ai fumatori ammalati di covid-19.
Nessuno studio o indagine, finora, si è però concentrata sugli utilizzatori di sigaretta elettronica, che pure in gran parte consumano nicotina, per altro senza gli effetti dannosi della combustione. Ha deciso di farlo Peter Hajek, a cui si devono alcuni degli studi fondamentali della scienza sullo strumento di riduzione del rischio da fumo, che si avvarrà della collaborazione del professore austriaco Bernd Mayer, farmacologo e tossicologo dell’Università di Graz. Due nomi che offrono sicure garanzie sull’onestà con cui verranno gestiti i dati.
Non si sa nulla – spiegano i due nel preambolo del questionario – circa gli effetti del vaping sulla probabilità di contrarre il covid-19 e circa i suoi effetti sulla gravità della malattia. Stiamo cercando di raccogliere informazioni in merito, per poter offrire indicazioni adeguate agli svapatori”. Il sondaggio consta di 13 brevi domande in inglese, le risposte saranno in forma anonima e saranno gestite esclusivamente dall’equipe di ricerca del Queen Mary. Gli utilizzatori di sigarette elettroniche di tutto il mondo sono invitati a partecipare, che abbiano contratto la malattia o meno. “Più alto sarà il numero dei partecipanti – commentano i ricercatori – più sarà utile il questionario”.

Per partecipare è sufficiente cliccare su questo link.

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