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Sigarette elettroniche, Usa: consumatori contro restrizioni su acquisti online

Secondo le associazioni le nuove regole approvate dal Senato non limiteranno l'uso fra i minori ma porranno ostacoli agli adulti.

Associazioni dei consumatori e operatori del vaping sul piede di guerra negli Stati Uniti contro una proposta di legge che renderà più complicato l’acquisto online di sigarette elettroniche e liquidi. Il Senato americano ha approvato all’unanimità lo scorso primo luglio il Preventing Online Sales of E-cigarettes to Children Act (S.1253), presentato dalla senatrice democratica californiana Dianne Feinstein e dal repubblicano texano John Cornyn. Una proposta bipartisan che, come si evince dal nome, nelle intenzioni vuole impedire ai minori di acquistare via internet prodotti del vaping, applicando a questi ultimi le regole già in vigore per le sigarette tradizionali e il tabacco senza fumo (per uso orale).
In pratica sarà compito del corriere che consegna la merce verificare l’età dell’acquirente, richiedendo firma e documento di identità, mentre il rivenditore online dovrà esigere e rimettere le relative tasse statali e locali. Le consegne non potranno essere effettuate dal normale servizio postale degli Stati Uniti, ma bisognerà affidarsi – commenta l’American Vaping Association (Ava) – “ad alternative più care e meno affidabili, mentre anche la più piccola azienda del vaping dovrà adeguarsi a leggi bizantine decise sia dallo Stato federale che dai governi locali”.
Una procedura, continua l’associazione, particolarmente inadatta al periodo che si sta vivendo, in cui la pandemia di coronavirus ha cambiato il modo di consegnare i prodotti. “Il covid-19 – afferma Ava – ha spinto molte aziende a fornire consegne senza contatto, mentre questa legge impone un’interazione fra il corriere e il pubblico, ignorando la pratica del distanziamento sociale e aumentando il rischio di contagio”. L’associazione ha dei dubbi anche sul fatto che la restrizione servirà a ridurre l’uso della sigaretta elettronica fra i minori, intenzione di per sé lodevole. I dati disponibili – ricorda Ava – indicano infatti che i minori si affidano a “fonti sociali”, come amici maggiorenni o familiari, per ottenere i prodotti del tabacco. Uno studio condotto dalla Food and Drug Administration ha rilevato che addirittura l’89 per cento dei giovani fra i 15 e i 17 anni si procurava le sigarette elettroniche facendole acquistare da altri.
La legge non è ancora in vigore. Rispetto alla versione approvata dalla Camera lo scorso autunno, quella del Senato ha delle lievi modifiche ed è, dunque, necessario, un nuovo passaggio al primo ramo del Congresso. Nel frattempo la Consumer advocates for smoke-free alternatives association (Casaa) chiama i consumatori all’azione, chiedendo di contattare i parlamentari e convincerli a votare contro la legge. La preoccupazione di Casaa è che la normativa non scoraggerà i minori, che usano “fonti informali” per procurarsi quello che desiderano. Il fatto che il servizio postale nazionale non potrà più consegnare prodotti del vaping, invece, “significherà costi maggiori e nuove barriere per gli adulti che rispettano la legge, mentre chi non ha accesso a negozi fisici affidabili sarà spinto a tornare a fumare”. Insomma, secondo i critici una legge pensata per tutelare i minori, avrà ancora una volta l’effetto di limitare gli adulti. “E le sigarette di tabacco – ricorda Casaa – sono ancora il prodotto più venduto e più diffuso sul mercato”.

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