Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Regno Unito, annuncio shock: “Public Health England sarà abolita”

Ad annunciarlo è il ministro della salute Hancock. Dure le reazioni degli esperti di sanità: "Phe usata come capro espiatorio per giustificare fallimento del governo nella gestione dell'emergenza Covid-19".

Un terremoto politico-sanitario. È quello che sta succedendo nel Regno Unito dopo l’annuncio del ministro della sanità di aver intenzione di chiudere Public Health England, l’agenzia nazionale di salute pubblica. Il ministro Matt Hancock ha infatti detto che la Phe sarà “demolita e fusa in un nuovo istituto nazionale per la protezione della salute”.
Secondo gli esperti, la mossa del ministro sarebbe soltanto un paravento  dietro cui nascondere il fallimento del governo nella gestione dell’emergenza legata alla diffusione incontrollata del nuovo coronavirus. “L’agenzia – sostengono  gli esperti britannici – rappresenta un comodo capro espiatorio per un processo decisionale imperfetto nelle prime settimane della crisi del coronavirus”. Anche il tempismo dell’annuncio è controverso. “È una mossa incredibilmente stupida – ha detto un funzionario sanitario a The Economist – Siamo nel mezzo di una pandemia“.
PHE è stato creato nel 2013 con responsabilità che includono lo studio e le soluzioni alle emergenze legate alla salute, come le pandemie. Attualmente impiega circa 5.500 dipendenti a tempo pieno composti principalmente da scienziati, ricercatori e professionisti della sanità pubblica. Nel settore della nicotina, PHE è meglio conosciuto per la sua affermazione del 2015 secondo cui i vapori della sigaretta elettronica sono del 95% meno dannosi del fumo. All’agenzia sono state attribuite le politiche progressiste sulla sigaretta elettronica, esempio di pragmatismo della Gran Bretagna verso la riduzione del danno da tabacco. Contro le posizioni di Phe si è sempre schiarata l’Organizzazione mondiale di di sanità – che ha tra i seguaci anche il nostro Istituto superiore di sanità – che non riconosce il principio della riduzione del danno da fumo ma accetta soltanto le posizioni estreme riassunte nella parola d’ordine: nessuna dipendenza. Phe, invece da sempre sostiene che per abbandonare una dipendenza occorre intervenire per gradi. E la sigaretta elettronica rappresenta il grado intermedio tra il fumo di tabacco e la non dipendenza.

Articoli correlati