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Le sigarette elettroniche devono entrare nel Piano europeo contro il cancro

Dopo l'incontro del 10 settembre, i consumatori insistono sulla necessità di inserire nel piano la riduzione del danno da fumo.

Lo European beating cancer plan (Ebcp) è un’iniziativa chiave dell’Ue messa in atto per combattere il cancro, una delle principali cause di morte nell’Ue, che si stima costi 1,3 milioni di vite all’anno. L’iniziativa è stata lanciata il 4 febbraio scorso in un evento al Parlamento europeo a Bruxelles e comprende due step: la roadmap e una consultazione pubblica. Dal 4 febbraio al 3 marzo 2020 la commissione ha invitato le parti interessate a inviare feedback per la roadmap sotto forma di commenti. La consultazione pubblica, con termine di chiusura a maggio, si è svolta sotto forma di un questionario strutturato rivolto al grande pubblico. Le risposte a entrambe le consultazioni saranno inserite in un rapporto che sarà pubblicato insieme alla bozza del piano per il cancro.
Parlando prima del lancio, il commissario per la salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides ha dichiarato: “Il successo di questo piano dipenderà dall’impegno di un’ampia gamma di attori. Spero che tutti partecipino pienamente a questo processo e condividano la loro inestimabile competenza, esperienza e intuizione. Abbiamo bisogno che tutti contribuiscano e garantiscano che il nostro piano sia ambizioso e di vasta portata e abbia un impatto concreto sulla vita dei nostri cittadini“.
L’importanza del progetto è stata sottolineata dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che vi ha fatto riferimento nelle sue linee guida politiche per la nuova Commissione europea: “In qualità di medico, sono molto interessata alla salute. Il 40% di noi dovrà affrontare il cancro ad un certo punto della propria vita e quasi tutti conosceranno l’ansia e il dolore di un amico o di un familiare a cui è stato diagnosticato il cancro. I tassi di sopravvivenza sono in aumento, soprattutto grazie ai programmi di diagnosi precoce e screening. Ma possiamo fare molto di più. Presenterò un piano europeo per combattere il cancro, per sostenere gli Stati membri a migliorare il controllo e la cura del cancro“.
Il 10 settembre scorso, la Commissione ha tenuto una riunione per fornire un aggiornamento sui risultati e sui messaggi chiave dell’Ebcp fino ad oggi. Sebbene l’incontro non sia entrato nei dettagli del piano, è apparso ovvio che la prevenzione del cancro sarà un fattore chiave per portare avanti il progetto in modo progressivo. Ciò non sorprende, in quanto la scheda informativa del Beating cancer plan afferma che quattro casi di cancro su dieci sono prevenibili e la von der Leyen aveva incluso la prevenzione come elemento chiave dell’Ebcp nella sua lettera di missione al Commissario per la salute Stella Kyriakides.
Il fumo è una delle principali cause di morte e malattie, ma è in quest’area che abbiamo prove evidenti che le misure preventive possono funzionare, attraverso l’adozione di prodotti alla nicotina più sicuri come lo snus e i prodotti per il vaping. È noto da decenni che le persone fumano per la nicotina ma muoiono a causa del catrame. Poiché l’uso di prodotti alla nicotina più sicuri non implica la combustione, non c’è catrame. Basta guardare i dati della Svezia per vedere questo effetto: non solo la Svezia ha una prevalenza di fumatori che è quasi assente (inferiore al 5%), ma il Paese ha anche i tassi più bassi di tumori legati al fumo e malattie cardiovascolari in Europa. Ciò è in gran parte dovuto all’uso diffuso di tabacco da fiuto, un prodotto che è vietato nel resto dell’Ue.
Allo stesso modo, la sigaretta elettronica ha il potenziale per ridurre notevolmente il carico sulla salute derivante dal fumo. Uno dei risultati chiave dell’Evidence Review sulle sigarette elettroniche e i prodotti del tabacco riscaldati pubblicato nel 2018 da Public Health England conclude: “la potenza cancerogena nelle sigarette elettroniche è in gran parte inferiore allo 0,5% rispetto al fumo“. Il Royal College of Physicians ha anche consigliato che i fumatori dovrebbero essere incoraggiati a passare allo svapo nel suo rapporto del 2016, Nicotine Without Smoke. Queste ovvie soluzioni al problema dei tumori legati al fumo sono state sostenute in molte delle proposte alla roadmap e alla consultazione pubblica. Dei quattrocento contributi ricevuti per la roadmap, uno su sei ha suggerito che dovrebbero essere messe in atto politiche di riduzione del danno da tabacco, come raccomandare il vaping ai fumatori. E delle duemila risposte ricevute per la consultazione pubblica, una su cinque ha sostenuto l’adozione di politiche di riduzione del danno da tabacco.
Un contributo notevole è venuto dal dottor Konstantinos Farsalinos, che ha affermato: “Il fumo è il fattore di rischio più importante e prevenibile per il cancro. Qualsiasi strategia per combattere il cancro dovrebbe affrontare il fumo come priorità. Le evidenze attualmente disponibili indicano che il rischio di cancro è notevolmente inferiore nelle sigarette elettroniche rispetto alle sigarette di tabacco, e sostengono l’efficacia delle sigarette elettroniche come sostituto del fumo e gli ampi benefici attesi per la salute dei fumatori che passano all’uso di sigarette elettroniche”. Un’altra osservazione pertinente è arrivata da Clive Bates che ha affermato: “La strategia di riduzione del danno da tabacco è molto promettente ed è emersa negli ultimi dieci anni. Ciò significa sostituire delle sigarette con un’alternativa alla nicotina non combustibile a basso rischio. Questa strategia sta avanzando come una risposta ai danni del fumo guidata dall’innovazione e dal consumatore, che riceve un supporto significativo nella comunità di esperti”.
Ethra e l’associazione italiana Anpvu hanno anche esposto la loro posizione su come dovrebbe essere un piano contro il cancro di successo: “I cittadini avranno accesso a informazioni basate su evidenze sulla riduzione del danno da tabacco e a tutti i prodotti per la riduzione del danno da tabacco. Una prova della necessità di questo è il malinteso diffuso tra i fumatori e gli operatori sanitari che la maggior parte dei danni del fumo provenga dalla nicotina, cosa che scoraggia molti fumatori dal provare prodotti alla nicotina più sicuri. Fornire una buona informazione e l’accesso ai prodotti ridurrà le malattie e le morti legate al fumo e consentirà a molti di vivere più a lungo e in migliore salute”. L’ultimo punto espresso da Etrha e dall’Anpvu è particolarmente rilevante nel clima odierno, in cui i prodotti alla nicotina più sicuri sono costantemente demonizzati e in cui c’è un costante bombardamento di notizie sensazionaliste, basate su quella che può essere descritta solo come scienza-spazzatura.
Dato il volume dei contributi e l’elevata qualità delle prove a sostegno che chiedono l’attuazione di politiche di Thr per ridurre i tumori legati al fumo, insieme al fatto che la Commissione ha identificato la prevenzione come un’area chiave su cui agire, è stato deludente che questi punti non siano stati affrontati direttamente nell’incontro del 10 settembre scorso. Le domande sono state poste in tre occasioni dai partecipanti utilizzando la funzione di chat, chiedendo informazioni sulle misure di Thr che potrebbero ridurre in modo massiccio il carico sulla salute del fumo, ma a non è stata data alcuna risposta. Tuttavia altri partecipanti hanno colto l’occasione per esprimere le loro opinioni sulla Tobacco harm reduction, e in particolare sul vaping. Uno ha affermato che la sigaretta elettronica non aiuta i fumatori a smettere e ha citato uno studio sulle cellule in vitro recentemente presentato dalla European Respiratory Society, suggerendo potenziali danni dovuti allo svapo. Qualcun altro ha fatto riferimento ai casi di lesioni polmonari negli Stati Uniti verificatisi l’anno scorso, ma sembrava non sapere che fossero causati dalla vaporizzazione di Thc illegale diluito con acetato di vitamina E, un composto mai usato negli e-liquid alla nicotina e già vietato nell’Ue.
Fortunatamente, i sostenitori della Thr erano a disposizione per correggere queste idee sbagliate, sottolineando che l’evidenza dell’efficacia dello svapo nella cessazione del fumo emerge dalle indagini nazionali basate sulla popolazione che registrano la prevalenza del fumo e dello svapo, ed è anche evidenziata dal fatto che ci sono milioni di vaper in tutta Europa, la maggior parte dei quali sono ex fumatori. In aggiunta a ciò, i risultati di uno studio cellulare non sono paragonabili agli effetti che il vaping ha su tutto l’organizmo. La riunione non è stata registrata ma la conversazione in chat sarà resa un documento pubblico. Significativamente, questi messaggi hanno evidenziato perfettamente i punti sollevati dall’Anpvu e da altri sostenitori della riduzione del danno: la diffusione di informazioni accurate sui prodotti a base di nicotina più sicuri sarà fondamentale, se l’Ue vuole ridurre seriamente i danni legati al fumo.
È evidente che esiste un forte sostegno alle misure di riduzione del danno da tabacco tra accademici e cittadini. Esiste un numero crescente di prove che mostrano chiaramente che i prodotti per la riduzione del danno da tabacco aiutano i fumatori a smettere e riducono notevolmente la loro esposizione a sostanze chimiche che causano il cancro. Affinché il piano europeo per sconfiggere il cancro abbia successo, è necessario attuare misure che consentano ai fumatori di assumere il controllo della propria salute, il che deve significare sostenere, non demonizzare, l’uso di prodotti alla nicotina più sicuri.

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