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Danimarca, divieto su aromi per sigarette elettroniche rinviato sine die

Sventato un tentativo che avrebbe costituito un precedente per tutta l'Europa. Ora l'attenzione è puntata sulla revisione della Tpd.

Il governo danese è dovuto tornare sui suoi passi e rivedere la sua intenzione di vietare i liquidi per sigaretta elettronica aromatizzati, cioè con gusti diversi da tabacco e mentolo. Tecnicamente la misura è rinviata a tempo indeterminato, fino alla composizione della controversia con l’Unione europea. La vicenda si aprì lo scorso 17 aprile, quando, in piena emergenza covid, il governo danese inviò alla Commissione europea una notifica , comunicando, la sua intenzione di vietare gli aromi diversi dal mentolo e dal tabacco in tutti i prodotti del tabacco e che vengono usati come suoi sostituti, con o senza nicotina, fatta eccezione per le terapie mediche sostitutive. Nel pacchetto del governo danese rientrava, inoltre, il divieto di esposizione dei prodotti del vaping e l’adozione del pacchetto neutro. Di fatto, un divieto sugli aromi nei liquidi e una equiparazione totale fra fumo e prodotti a danno ridotto.
Poiché queste misure vanno oltre quanto disposto dalla Tpd, il Paese era tenuto a notificare le sue intenzioni alle autorità europee, che potevano fermarle, nel caso non le avessero ritenute adeguate alla protezione della salute pubblica. Tramite consultazione pubblica, la Commissione ha raccolto pareri sul merito della questione, estendendo addirittura i tempi del sondaggio. L’appello lanciato dall’associazione dei consumatori locale Dadafo è stato rilanciato per mesi dalle organizzazioni transnazionali e il mondo del vaping si è stretto intorno ai danesi. Era chiaro che, qualora l’intenzione del governo danese fosse andata in porto, il divieto avrebbe costituito un pericoloso precedente per tutti i Paesi europei.
La prima buona notizia è arrivata alla fine di agosto, quando la Commissione inviò al Ministero della salute un dettagliato commento, in cui affermava che vietare gli aromi nei liquidi per e-cigarette sarebbe stata una violazione della Tpd, che consente questa misura solo per le sigarette tradizionali e il tabacco trinciato. Bruxelles allungava i tempi della consultazione fino al 19 ottobre prossimo, chiedendo al governo danese di dimostrare i seri motivi di salute pubblica che stavano alla base delle sue intenzioni. Oggi dal quotidiano locale Jyllands-Posten esplode la notizia: ben prima della scadenza fissata dalla Commissione europea, il Ministro della salute Heunicke fa sapere che l’entrata in vigore delle misure è rinviata a data da destinarsi. La speranza è che l’esempio danese sia seguito anche dall’Olanda, l’altro Paese europeo che ha annunciato l’intenzione di vietare gli aromi.
Quello di oggi è un grande risultato per i consumatori danesi, per i sostenitori della riduzione del danno da fumo ma anche una importante dimostrazione di come il settore delle sigarette elettroniche, quando agisce unito verso un obiettivo, può riuscire a trovare ascolto. Un risultato che però, più che fare cantare vittoria, deve fornire motivazione per le battaglie ancora da combattere. Una su tutte: la revisione della Direttiva sui prodotti del tabacco, la Tpd, dove è plausibile che i Paesi proibizionisti tenteranno di far valere le proprie tesi. Ed è quella ora la battaglia vitale per tutto il mondo del vaping europeo.

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