Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Forbes, sigarette elettroniche: gli Usa seguano l’esempio del Regno Unito

L'editore statunitense Steve Forbes a sostegno del vaping: "È il modo migliore per smettere di fumare".

Speriamo che i regolatori ottusi recepiscano il messaggio della manifestazione Save the vape che si è svolta ieri a Washington Dc. Il vaping è il modo migliore per smettere di fumare!”. A esprimersi così dal suo profilo Twitter ufficiale è Steve Forbes, erede della dinastia di editori, direttore della rivista economica Forbes e presidente e amministratore delegato della casa editrice Forbes Inc. Il riferimento è alla manifestazione che operatori, sostenitori e consumatori del vaping americani hanno organizzato lo scorso sabato nella capitale del Paese.
A pochi giorni dalla scadenza per la presentazione delle domande per l’autorizzazione alla commercializzazione dei prodotti del vaping, fissata dalla Food and Drug Administration al 9 settembre prossimo, i vaper hanno portato in piazza la loro protesta. Prima di tutto contro lo stesso iter autorizzativo dell’agenzia, troppo oneroso e costoso per i piccoli produttori, che rischi di lasciare il settore in mano a poche grandi aziende (prima fra tutte quella del tabacco). Poi in difesa degli aromi nei liquidi, già vietati nei sistemi a pod e costantemente minacciati.
Arriva quindi come una ventata di speranza il deciso sostegno di una figura pubblica come quella di Forbes, l’editore con una seconda vita in politica. Dopo aver ricoperto ruoli di rilievo nel campo delle telecomunicazioni durante le presidenze di Reagan e di Bush padre, Forbes è stato egli stesso candidato alle primarie repubblicane nel 1996 e nel 2000 e fa parte di diverse fondazioni e istituti di ricerca. Insomma, in qualche modo una figura speculare a Michael Bloomberg ma con idee diametralmente opposte riguardo il vaping e uno schieramento politico meno ondivago.
La prima presa di posizione pubblica in favore della sigaretta elettronica di Steve Forbes risale allo scorso agosto quando, nella sua rubrica video What’s Ahead, l’editore definì il vaping “la più efficace alternativa al tabacco”. Nei 3 minuti di clip, il 73enne critica la campagna contro lo svapo in corso negli Usa, basata – spiega – “su una massiccia disinformazione e su vere e proprie menzogne”. “In realtà – continua – convincendo i fumatori a non passare alle sigarette elettroniche, le autorità sanitarie consegnano centinaia di migliaia di persone a una morte prematura. Il che vuol dire che moriranno più americani per colpa di questa crociata sbagliata che per il covid-19”.
Forbes continua evidenziando la minore dannosità della sigaretta elettronica rispetto al fumo e spiegando il grande equivoco di Evali, la crisi di malattie polmonari dovuta al consumo di cartucce alla cannabis illegali e adulterate. Affronta anche il tema dell’uso fra i minori e della preoccupazione che questo li introduca al fumo. “È vero il contrario – afferma – Il tasso dei fumatori fra i minori è sceso dal 16% a meno del 6%”. L’editore difende gli aromi nei liquidi e adombra un interesse delle aziende del tabacco e i produttori di cerotti e gomme alla nicotina e di altri sostegni per la cessazione”.
Dopo aver ricordato come il Regno Unito incoraggi i fumatori a passare alla sigaretta elettronica, Forbes conclude: “Le sigarette elettroniche sono molto meno dannose di quelle tradizionali. Abbandoniamo questa campagna contro il vaping e inaliamo l’esempio salutare della Gran Bretagna”. È molto importante in questo momento, non solo negli Stati Uniti, avere delle figure pubbliche e dei media che si schierino apertamente in favore della riduzione del danno da fumo, aiutando operatori e consumatori a combattere la cortina di disinformazione degli ultimi mesi.

Articoli correlati