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Nuove linee guida per il dosaggio di nicotina nei liquidi per sigaretta elettronica

Un nuovo studio del Coehar sottolinea l’importanza di sviluppare parametri di ricerca standardizzati, allineando così le attività della ricerca sulla sigaretta elettronica a livello internazionale.

Un nuovo studio del Coehar sottolinea l’importanza di sviluppare parametri di ricerca standardizzati, allineando così le attività della ricerca sulla sigaretta elettronica a livello internazionale. Nello specifico, sono state impostate nuove linee guide per il dosaggio della nicotina nei liquidi e nuovi parametri per i laboratori: mantenere i campioni ad una temperatura stabile di -80°C fino a 30 giorni prima dell’impiego permette di ridurre gli effetti della degradazione ossidativa e termica della nicotina. Una delle problematiche principali legate allo studio dei dispositivi impiegati nelle strategie di riduzione del danno, sigaretta elettronica in primis, si rispecchia nella difficoltà di garantire metodi standardizzati di ricerca applicabili in ambito internazionale in maniera omogenea. Questo impedisce ai ricercatori del settore di ottenere risultati uniformi a livello internazionale e godere di una forza argomentativa maggiore. Non a caso, il professor Riccardo Polosa, (tra l’altro anche presidente del gruppo di lavoro europeo sullo sviluppo di requisiti e test per le emissioni provenienti dalle sigarette elettroniche) ha spesso sostenuto l’esigenza immediata di registrare standard internazionali per un rilancio del rigore nel campo della ricerca applicata alle nuove tecnologie per la riduzione del rischio. La nuova pubblicazione del Coehar, “Nicotine  and stability in Cambridge Filter pads (CFPs) following different smoking regimen protocols and condition storage”, si pone l’obiettivo, sulla stessa linea di principio, di quantificare e misurare il dosaggio di nicotina dei liquidi, valutando la conservazione dei campioni a condizioni standard. “Lo studio permette di stabilire delle nuove linee guida per il dosaggio della nicotina nei liquidi – spiega il professor Giovanni Li Volti, direttore del Coehar, tra i ricercatori che hanno firmato lo studio – le formule saranno utili alla valutazione della tossicità di tutti i prodotti a rischio ridotto. Solo lavorando applicando condizioni standard elevati si possono confrontare i risultati delle migliaia di pubblicazioni internazionali proliferate in questi anni sull’utilizzo delle sigarette elettroniche e di tutti i prodotti senza combustione”.
La nicotina è un alcaloide ottenuto dalla pianta del tabacco che, se esposto alla luce o all’aria, si degrada facilmente diventando di colore marrone. Inoltre, l’eventuale riscaldamento crea le condizioni per sviluppare gas di natura diversa, tra cui il monossido di carbonio. Per valutare le differenti condizioni alle quali la nicotina si degrada e quali siano invece gli standard da raggiungere per la conservazione e il successivo impiego negli studi, i ricercatori del Coehar hanno utilizzato tre diversi prodotti, la Vape ePen 3, la Vape Stick Maxx e le sigarette. Obiettivo primario è stato quello di normalizzare la concentrazione di nicotina assorbita nelle Cambridge Filter PadsUna volta che i campioni sono stati normalizzati, il software di ultima generazione utilizzato all’interno dei laboratori del Coehar ha effettuato un’analisi statistica per valutare la degradazione della nicotina in diversi modalità di conservazione. Analizzati i risultati, è emerso che la concentrazione di nicotina stoccata a temperatura della stanza all’interno dei Cambridge Filter Pads era inferiore a quella degli altri gruppi: ciò dimostrerebbe una degradazione della sostanza anche a temperature inferiori di 30°C. La temperatura di conservazione di -80°C è risultata essere, al contrario, efficace.
Per poter garantire un futuro omogeneo alla ricerca, è infatti necessario che i vari dispositivi a rischio ridotto e le stesse sigarette convenzionali siano testate utilizzando strumenti altamente innovativi, secondo uno standard affidabile e unico nel suo genere. Tali metodi – ha commentato il fondatore del Coehar Riccardo Polosa – permetteranno di garantire lo sviluppo di dispositivi a rischio ridotto il più possibili simili, in termini di rilascio di nicotina, alla sigaretta convenzionale, favorendo lo switch nei percorsi di smoking cessation”.

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