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La lotta al fumo passa attraverso l’innovazione e gli strumenti a rischio ridotto

Presentata una nuova Fondazione promossa da 55 esperti internazionali tra cui l'italiano Giuseppe Biondi Zoccai, docente di cardiologia all’Università La Sapienza di Roma.

Una nuova fondazione per combattere il fumo e spingere verso i prodotti a rischio ridotto di nuova generazione. È stata presentata in Grecia ed è promossa da 55 esperti provenienti da 26 nazioni. Si chiama Scohr (International Association of international expert smoking control & harm eduction) e include medici, scienziati, esperti delle politiche anti fumo e di riduzione del danno, accademici e professionisti.
Crediamo – hanno illustrato i fondatori nel manifesto di Scohr – che le strategie di controllo dovrebbero includere anche un approccio alla riduzione del danno da fumo che tenga presente anche i prodotti a potenziale rischio ridotto accanto alle tradizionali strategie per aiutare le persone a smettere e alle misure di prevenzione”. L’anno scorso, evidenzia il manifesto, “è aumentato il numero delle autorità regolatorie che ora permettono la vendita di prodotti a potenziale rischio ridotto consentendo ai cittadini una appropriata informazione sui benefici e i rischi di questi dispositivi”. La nuova associazione, pur riconoscendo che il dibattito su questi temi è “ancora in una fase iniziale” e che “occorrono più ricerche e pubblicazioni su questi dispositivi”, ha come obiettivo di generare “più opportunità per informare i decisori politici, i regolatori e la popolazione sui benefici di un nuovo approccio”.
La Scohr avrà sede a Bruxelles e vuole essere un punto di riferimento “autorevole e indipendente” nel dibattito sulle politiche di riduzione del danno e del controllo del tabacco. I fondatori evidenziano che “non accetteranno sponsorizzazioni dall’industria del tabacco ma l’associazione sarà disponibile ad accettare studi o ricerche negli eventi della Scohr che arrivano anche mondo delle aziende o delle istituzioni”. L’Italia è rappresentata da Giuseppe Biondi Zoccai, docente di Cardiologia del Dipartimento di Scienze e biotecnologie medico-chirurgiche dell’Università Sapienza di Roma. “Il fumo – spiega – rappresenta ancora il più importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari e per il cancro. Le sigarette elettroniche sono prodotti a rischio modificato che possono migliorare i tassi di cessazione e aiutare nel percorso di distacco dalle sigarette tradizionali”. L’aspetto fiscale è stato invece il focus su cui si è basato l’intervento di di David Sweanor, tra i maggiori esperti internazionali di politiche e strategie di riduzione del danno. “Occorre aumentare l’accessibilità ai dispositivi a rischio ridotto puntando su una tassazione proporzionata agli effetti prodotti. Così i prodotti più pericolosi, come le sigarette, dovrebbero avere una tassazione più elevata rispetto ai dispositivi a rischio ridotto”.

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