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Una nuova fondazione per combattere il fumo e spingere verso i prodotti a rischio ridotto di nuova generazione. È stata presentata in Grecia ed è promossa da 55 esperti provenienti da 26 nazioni. Si chiama Scohr (International Association of international expert smoking control & harm eduction) e include medici, scienziati, esperti delle politiche anti fumo e di riduzione del danno, accademici e professionisti.
“Crediamo – hanno illustrato i fondatori nel manifesto di Scohr – che le strategie di controllo dovrebbero includere anche un approccio alla riduzione del danno da fumo che tenga presente anche i prodotti a potenziale rischio ridotto accanto alle tradizionali strategie per aiutare le persone a smettere e alle misure di prevenzione”. L’anno scorso, evidenzia il manifesto, “è aumentato il numero delle autorità regolatorie che ora permettono la vendita di prodotti a potenziale rischio ridotto consentendo ai cittadini una appropriata informazione sui benefici e i rischi di questi dispositivi”. La nuova associazione, pur riconoscendo che il dibattito su questi temi è “ancora in una fase iniziale” e che “occorrono più ricerche e pubblicazioni su questi dispositivi”, ha come obiettivo di generare “più opportunità per informare i decisori politici, i regolatori e la popolazione sui benefici di un nuovo approccio”.
La Scohr avrà sede a Bruxelles e vuole essere un punto di riferimento “autorevole e indipendente” nel dibattito sulle politiche di riduzione del danno e del controllo del tabacco. I fondatori evidenziano che “non accetteranno sponsorizzazioni dall’industria del tabacco ma l’associazione sarà disponibile ad accettare studi o ricerche negli eventi della Scohr che arrivano anche mondo delle aziende o delle istituzioni”. L’Italia è rappresentata da Giuseppe Biondi Zoccai, docente di Cardiologia del Dipartimento di Scienze e biotecnologie medico-chirurgiche dell’Università Sapienza di Roma. “Il fumo – spiega – rappresenta ancora il più importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari e per il cancro. Le sigarette elettroniche sono prodotti a rischio modificato che possono migliorare i tassi di cessazione e aiutare nel percorso di distacco dalle sigarette tradizionali”. L’aspetto fiscale è stato invece il focus su cui si è basato l’intervento di di David Sweanor, tra i maggiori esperti internazionali di politiche e strategie di riduzione del danno. “Occorre aumentare l’accessibilità ai dispositivi a rischio ridotto puntando su una tassazione proporzionata agli effetti prodotti. Così i prodotti più pericolosi, come le sigarette, dovrebbero avere una tassazione più elevata rispetto ai dispositivi a rischio ridotto”.