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India – Mobilitazione a un anno dal divieto sulle sigarette elettroniche
In piazza i consumatori di sigarette elettroniche indiani a un anno di distanza dall’introduzione da parte del governo della legge che vieta il consumo. Una normativa che penalizza tanto i consumatori quanto la salute dei cittadini, favorendo il ritorno alle sigarette convenzionali di quanti utilizzavano l’ecig per affrancarsi dal tabacco. Avi, l’associazione che rappresenta i vapers indiani, ha promesso di mobilitare migliaia di cittadini nelle piazze di tutto il paese e già si annunciano manifestazioni in quelle più note come Delhi, Mumbay, Bangalore, Hyderabad e Calcutta. “A causa di questa decisione arbitraria, sono andati sprecati gli sforzi per promuovere la riduzione del danno e ridurre gli effetti negativi sulla salute degli indiani”, hanno dichiarato i dirigenti dell’Avi. I dati danno loro ragione: in India quasi un milione di persone muore ogni anno per malattie legate al consumo di tabacco.
Usa – Studio su Covid 19 e sigaretta elettronica: troppe lacune, due esperti ne chiedono il ritiro
Seri problemi nella ponderazione della popolazione, bias nelle risposte e implausibilità biologica. Sono queste le lacune che il cardiologo greco Konstantinos Farsalinos e il docente della New York University Raymond Niaura contestano a uno studio che mette in relazione il covid 19 e l’uso esclusivo o duale della sigaretta elettronica fra i minori, tanto da chiederne ufficialmente il ritiro. La ricerca, intitolata “Association Between Youth Smoking, Electronic Cigarette Use, and Coronavirus Disease 2019” e condotta da Shivani Mathur Gaiha e Bonnie Halpern-Felsher della Stanford University e Jing Chend della University of California di San Francisco, era stata pubblicata in agosto sul Journal of Adolescent Health e aveva suscitato una discreta eco sui media statunitensi, contribuendo ad alimentare l’allarme sul vaping giovanile. Ma per i due famosi esperti internazionali le lacune evidenziate sono tali da invalidare i risultati finali e rendere poco affidabili le conclusioni. Per questo ora ne chiedono il ritiro.
Farsalinos chiede il ritiro di studio su covid-19 e sigaretta elettronica
Germania – Il Bundestag torna a discutere di ecig (per la tassa sui liquidi)
Il paper realizzato dall’associazione dei commercianti del vaping Vdeh (Verband des eZigarettenhandels) contrario all’aumento della tassa sui liquidi, di cui avevamo parlato due settimane fa, ha anche fatto capolino al Bundestag. È stato in occasione di una seduta della commissione Finanze del parlamento tedesco, voluta dai Verdi per mettere sul tavolo la proposta di modifica delle linee guida europee sul tabacco. Gli ecologisti intendono estenderle completamente alle sigarette elettroniche e determinare così un aumento della tassa sui liquidi. Secondo quanto riportato dalla rivista di settore eGarage, la discussione in commissione è stata molto costruttiva e, a differenza di dibattiti precedenti, ha consentito a vari gruppi di esperti di esporre le loro posizioni scientifiche. Hanno così trovato ampio ascolto le tesi contrarie ad accrescere la tassa, così come quelle che smentiscono l’effetto gateway per i giovani e rafforzano lo strumento della sigaretta elettronica come mezzo efficace nelle politiche di riduzione del danno. Cosa che però non allontana il pericolo di un futuro aumento dell’accisa.
Germania – Tassazione, la complessa quadratura del cerchio di Ute Mons
Quanto complesso sia il dibattito scaturito dalla proposta dei Verdi di aumentare la tassa sui liquidi (nel quadro dell’armonizzazione della tassazione con i prdotti del tabacco) lo dimostra la posizione espressa dalla professoressa Ute Mons, collaboratrice scientifica del centro di ricerca sui tumori di Heidelberg in un paper presentanto anch’esso nella discussione al Bundestag. È un punto di vista che cerca l’equilibrio tra la necessità di non ostacolare il passaggio dei fumatori agli strumenti di riconosciuta riduzione del danno come ecig e riscaldatori e la volontà di ostacolare l’ingresso ai giovani e a coloro che non fumano. La proposta ai deputati è di tenere conto di queste due esigenze e procedere a un’armonizzazione della tassazione per il liquidi (e altri prodotti) che li renda poco attraenti per i giovani e allo stesso tempo attraenti per i fumatori. E soprattutto distolga gli ex fumatori già passati all’ecig dal tornare indietro al tabacco. Un gioco di equilibrio piuttosto sottile, quello proposto dal centro da Ute Mons: determinare una tassa equilibrata, che non sia però troppo alta, perché l’esperienza americana insegna che una tassazione elevata riduce il consumo di ecig a favore delle sigarette convenzionali. Al contrario la tassazione più alta dovrebbe colpire gli strumenti che i giovani sembrano preferire, come le ecig usa e getta e i sistemi pod. Viene infine sconsigliata una maggior ricarico per i liquidi con nicotina. La quantità di nicotina non ha al momento influenza sul grado di dannosità del prodotto, conclude Mons, e bisogna evitare che il vapers consumi come forma di compensazione quantità maggiori di liquidi a basso tasso di nicotina.
Unione Europea – Battesimo della World Vapers’ Alliance con una campagna a Bruxelles
“Back Vaping. Beat Cancer” è il motto dell’iniziativa lanciata in settimana dalla World Vapers’ Alliance, raggruppamento giovanissimo (è nato appena tre mesi fa) che riunisce diciassette gruppi di consumatori, fra i quali una buona rappresentanza sudamericana e africana, e singoli individui provenienti da diverse parti del mondo. L’obiettivo è l’Europa, in cui il fumo è ancora oggi la principale causa dell’insorgenza del cancro. I promotori spingono affinché la Commissione europea inserisca la sigaretta elettronica nel suo piano di lotta contro il cancro, in fase di elaborazione in questi mesi. Non a caso il motto scelto richiama il nome che la Commissione ha scelto per il piano anti cancro: lo European beating cancer plan.
“Back Vaping. Beat Cancer” è la campagna europea per la sigaretta elettronica
Unione Europea – Tutto quello che bisogna sapere sullo European beating cancer plan
Quali sono le linee guida del piano europeo contro il cancro lanciato il 4 febbraio scorso con un evento al Parlamento europeo a Bruxelles nel lungo ed esauriente articolo pubblicato da Sigmagazine: le dichiarazioni del presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e del commissario per la salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides e, soprattutto, gli aggiornamenti della commissione stessa riunitasi il 10 settembre scorso. Da parte delle associazioni che sostengono le politiche per la riduzione del danno c’è naturalmente la richiesta di inserire la sigaretta elettronica all’interno delle direttive del piano.
Francia/Germania – Sulla tv pubblica Arte un film che denigra il vaping (senza prove scientifiche)
Che a veicolare un messaggio tanto pericoloso quanto anti-scientifico sia un tv sostenuta dal denaro dei contribuenti di due paesi come Francia e Germania è un avvenimento molto grave. Fatto sta che fra qualche giorno, in prima serata e poi a disposizione per lungo tempo nella mediateca online, la tv culturale Arte trasmetterà un film documentario dal titolo “Fumare senza fumo, la nicotina rivisitata”. Secondo il sito svizzero Vapolitique, la regista e produttrice cinematografica Bärbel Merseburger-Sill ha inteso inscenare con il suo film una sorta di processo al vaping, fondato su affermazioni fuorvianti e scientificamente errate, come l’insistenza sulla responsabilità del vaping nei casi di polmonite mortale negli Usa, che le indagini degli organi competenti hanno ufficialmente attribuito a prodotti illeciti smerciati sul mercato del contrabbando. La regista punta il dito contro il cinismo dell’industria della nicotina che ha trovato nel vaping e nei giovani lo stratagemma per coltivare i fumatori di domani. Bärbel Merseburger-Sill si è liberata dei fatti per raccontare la sua storia, conclude Vapolitique, secondo cui il messaggio che emerge dal film è: meglio che i fumatori continuino a consumare tabacco.
Bosnia-Erzegovina – Ipotesi riduzione prezzo sigarette per contrastare il contrabbando
I Balcani sono tradizionalmente una terra attraversata dai flussi di contrabbando, sigarette comprese. In Bosnia Erzegovina il fenomeno ha conosciuto una recrudescenza nell’ultimo decennio sul mercato interno: non più di transito di merce si tratta ma di offerta ai fumatori locali. La conseguenza è che, come riporta il Sarajevo Times, nell’ultimo decennio il mercato legale del tabacco è crollato di oltre il 56%. Nei soli primi sette mesi di quest’anno il governo ha stimato una perdita per l’erario statale di 261 milioni e mezzo di dollari in tasse evase. La soluzione cui sta lavorando l’esecutivo è un’armonizzazione del prelievo fiscale che porti a una diminuzione del prezzo delle sigarette. Si pensa in questo modo di disincentivare gli acquisti sui mercati del contrabbando, ma non si tiene evidentemente conto del rischio di incentivare il consumo di sigarette di tabacco.