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British American Tobacco: “Deludente la bozza di relazione del comitato Scheer sul vaping”

Secondo David O’Reilly, direttore della ricerca scientifica del gruppo, il Comitato non ha tenuto conto di numerosi studi scientifici che sottolineano come le sigarette elettroniche siano meno dannose e possano aiutare a smettere di fumare

In merito al parere del Scientific committee on health, environmental and emerging risks (Scheer) della Commissione europea, richiesto in vista della revisione della Direttiva europea sui prodotti del tabacco (Tpd3, British American Tobacco esprime perplessità e delusione. Lo fa per voce di David O’Reilly, suo direttore della ricerca scientifica. “Accogliamo con favore gli sforzi della Commissione europea – spiega O’Reilly – per comprendere le più recenti informazioni scientifiche e tecniche sulle sigarette elettroniche, tuttavia siamo molto delusi dall’attuale bozza di relazione e parere del comitato Scheer (European Scientific Committee on Health, Environmental and Emerging Risks), il Comitato Scientifico per la Salute, l’Ambiente e i Rischi Emergenti, che non riflette la totalità dei risultati sulle sigarette elettroniche ottenuti fino ad oggi grazie alla ricerca scientifica. Siamo sorpresi che delle migliaia di articoli raccolti il Comitato ne abbia incluso solo poche centinaia, ignorando gran parte delle prove più recenti oggi disponibili. Il rapporto si basa poi in gran parte sui dati del mercato statunitense, che ha prodotti e normative molto diversi rispetto all’Unione Europea. Oggi sono disponibili molte prove che dimostrano il ruolo importante del vaping nell’aiutare i fumatori ad abbandonare il fumo tradizionale per accedere a prodotti potenzialmente meno dannosi come le sigarette elettroniche. Un recente studio condotto in 28 paesi dell’Ue ha evidenziato che i consumatori che usano quotidianamente le sigarette elettroniche hanno una probabilità cinque volte maggiore di smettere di fumare. Tuttavia questo studio, come altri ancora molto recenti, non sono stati inclusi nella bozza di parere. L’argomento secondo cui il vaping fungerebbe da gateway per i giovani per iniziare a fumare, inoltre, viene meno di fronte ai dati che mostrano un calo storico del numero di tali soggetti. Il rapporto descrive poi in modo non del tutto corretto anche gli effetti cardiovascolari della nicotina che sono simili a quelli sperimentati quando si beve caffè o si usano cerotti alla nicotina. Molte delle conclusioni del rapporto attuale sono state già smentite dalla comunità scientifica e da organi di salute pubblica. Gli esperti hanno affermato che, per i fumatori che hanno difficoltà a smettere di fumare, il vaping è la migliore opzione al momento esistente, con Public Health England (equivalente dell’Istituto Superiore della Sanità nel Regno Unito, espressione del Ministero della Salute) che stima che il vaping sia del 95% meno dannoso rispetto al fumo. Riteniamo che un dialogo inclusivo, che comprenda le parti interessate quali le autorità di regolamentazione, i politici, i consumatori e l’industria sia la chiave per lo sviluppo di politiche efficaci che possano accelerare la riduzione del danno da tabacco il più rapidamente possibile. Pertanto, non vediamo l’ora di condividere la nostra esperienza e le nostre conoscenze scientifiche nella risposta alla consultazione. Esortiamo la Commissione europea a richiedere al Comitato una guida che sia di qualità superiore e maggiormente basata sui fatti. Contribuiremo alla consultazione con ulteriori evidenze, generate da anni di ricerca sulla categoria delle sigarette elettroniche che i nostri scienziati di livello mondiale hanno sviluppato, molte delle quali sottoposte a verifica peer-review da parte della comunità scientifica. Ci auguriamo che la Commissione adempia alle sua responsabilità prendendo decisioni in ambito regolatorio che siano imparziali e basate su prove, tenendo conto del punto di vista di tutte le parti interessate da questo importante dibattito, al fine di rafforzare e validare il suo rapporto e il suo parere finali”.

 

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