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Inghilterra, sigarette elettroniche ai senzatetto contro il covid-19

Durante il lockdown a Manchester gli homeless sono stati ospitati negli alberghi e hanno ricevuto e-cigarette gratis.

In alcuni casi l’emergenza dovuta al Covid-19 può essere utile per occuparsi di fasce sociali che tendono a sfuggire all’attenzione degli operatori sanitari. È quello che è successo a Manchester, in Inghilterra, dove è stata sfruttata la non felice occasione per fornire sigarette elettroniche ai senzatetto, dando anche ai cittadini più vulnerabili la possibilità di liberarsi del fumo. La storia viene raccontata sul sito di Nhs addictions provider alliance, il gruppo del Servizio sanitario nazionale che si occupa del trattamento delle dipendenze.
Tutto è iniziato quando il Paese è entrato in lockdown e le autorità responsabili dell’emergenza hanno provveduto ad alloggiare in diversi hotel le centinaia di senzatetto della zona. Una cosa, spiega il sito del Servizio sanitario, che non era mai accaduta prima. Il tasso dei fumatori fra i senza fissa dimora nel Regno Unito tocca vette dell’85% e infatti il Paese si è interrogato sulla possibilità di utilizzare l’e-cigarette per arginarlo. Ma il dato grave di per sé, reso ancora più preoccupante in periodo di pandemia dall’abitudine di scambiarsi le sigarette, che può essere fonte di contagio del virus responsabile del covid.
Per tamponare i danni, è intervenuto un team della Greater Manchester Health and Social Care Partnership (Gmhscp), che, fra le altre cose, si occupa del programma “Making Smoking History” per ridurre di un terzo il tasso dei fumatori nella città entro il 2021. “Un fornitore locale – racconta Andrea Crossfield del gruppo di assistenza – ha offerto gratuitamente le sigarette elettroniche da dare ai senzatetto. Abbiamo scelto sigarette elettroniche a sistema chiuso, in modo che potessero funzionare in sicurezza e per rassicurare lo staff di supporto e gli alberghi che lavoravano con le persone alloggiate. Abbiamo fornito formazione sul posto agli operatori che erano negli alberghi e inviato il nostro personale a consegnare le sigarette elettroniche ai senza tetto e a dare istruzioni sul loro funzionamento”. Gli ospiti hanno avuto anche accesso ad una applicazione che garantisce aiuto e consigli a chi smette di fumare.
La scienza ci dice che il vaping è del 95% meno dannoso del fumo – commenta Darryl Quantz dell’Homeless health work programme – Usando questi strumenti abbiamo ridotto il rischio di condividere la sigaretta e quindi di trasmettere il covid-19”. “Con i giusti strumenti e il giusto supporto – continua – queste alternative al tabacco posso essere un modo efficace e accessibile per affrontare una questione sanitaria fondamentale in una delle comunità più vulnerabili”.
Naturalmente il lavoro deve proseguire anche dopo che i senzatetto dovranno abbandonare le loro residenze temporanee. L’ambiente controllato e la routine positiva creata, per esempio, dalla regolarità dei pasti, spiega Crossfield, ha dato agli operatori l’opportunità di entrare in contatto con i senzatetto e iniziare un programma di cessazione del fumo. “Grazie a questo lavoro – conclude – abbiamo delle importanti risorse formative, che potremo continuare a utilizzare in futuro”.

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