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Filippine, i consumatori di sigarette elettroniche contro l’Fda locale

L'agenzia ha ammesso di aver preso finanziamenti da Bloomberg mentre scriveva le linee guida sul vaping e i prodotti a danno ridotto.

Non si placa la bufera della Food and drug administration delle Filippine, dopo l’ammissione di aver preso dei finanziamenti da the Union e Bloomberg Initiative, due gruppi anti vaping americani, proprio mentre stava redigendo le linee guida per le politiche da adottare sulle sigarette elettroniche. La questione, come raccontato in questo articolo, è stata scoperchiata la scorsa settimana durante un’audizione sui prodotti a danno ridotto dalla deputata Estrellita Suansing e, dopo l’ammissione dell’Fda, il vicepresidente del Parlamento filippino Deograzias Victor Savellano ha chiesto un’inchiesta parlamentare sulla vicenda.
Ma le associazioni del settore del vaping minacciano di rivolgersi al difensore civico. I consumatori e i produttori lamentano di non essere stati ascoltati durante le audizioni, pur essendo quelli su cui le decisioni dell’Fda avranno il maggior impatto. “Siamo scioccati e increduli – dichiara Clarisse Virgino della Coalition of Asia Pacific Tobacco Harm Reduction Adovcates al quotidiano Manila Bullettin – che l’Fda abbia ammesso di aver ricevuto denaro da the Union e Bloomberg Initiative. Questi gruppi sono noti per sostenere la proibizione di tutte le forme di prodotti del tabacco, comprese le alternative migliori alle sigarette, come le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato”. Alla luce di queste influenze, Virgino teme che le linee guida dell’Fda vieteranno di fatto le sigarette elettroniche. “Il programma dell’Fda è chiarissimo – conclude – per i 16 milioni di fumatori filippini la scelta è fra smettere e morire”.
Di “chiaro caso di conflitto d’interesse” parla Anton Israel, presidente della Nicotine Consumers Union of the Philippine, motivato, aggiunge, “unicamente da considerazioni di carattere economico”. Israel si appella direttamente al presidente Duterte perché non tolleri “questo abuso di potere” da parte dell’Fda. “È l’apice dell’irresponsabilità per un’agenzia governativa – conclude amaramente – quando tutti sappiamo che esistono delle alternative per chi non riesce a smettere di fumare”.

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