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Tabacco e sigarette elettroniche, Goldman Sachs prevede annus horribilis

Alla crisi economica e all'emergenza pandemica si devono aggiungere anche le elezioni statunitensi che, a prescindere dal vincitore, non porteranno giovamento al comparto.

Secondo Goldman Sachs, le elezioni statunitensi saranno probabilmente negative per le aziende del tabacco quotate alla Borsa statunitense indipendentemente dal risultato elettorale.
La banca d’affari ha recentemente esaminato le principali questioni di politica del tabacco attualmente in discussione: accise maggiori, divieti aromatizzazione, limite alla nicotina, età minima per l’acquisto di tabacco ipotizzata a 25 anni.
Secondo Goldman Sachs la probabilità più alta è che presto verranno aumentate tutte le accise sia sui prodotti del tabacco che sulle sigarette elettroniche. Un provvedimento che potrebbe essere preso a prescindere da chi vincerà le elezioni vista l’emorragia erariale dovuta all’ingente spesa per fronteggiare l’epidemia di Covid-19. Inoltre, secondo quanto diffuso dalla banca, in cinque Stati americani potrebbe ben presto essere introdotto il divieto di aromi nei liquidi di ricarica per sigarette elettroniche; secondo i legislatori, questo servirebbe per allontanare i giovani dall’utilizzo del dispositivo elettronico. Allo stesso tempo, Goldman Sachs prevede un percorso più accidentato per quanto riguarda il divieto di sigarette al mentolo. La complessità dell’iter autorizzativo alla vendita per i prodotti del vaping però potrebbero gettare in crisi centinaia di aziende, tutte quelle non in grado di sopportare la spesa milionaria che occorre per regolamentare i prodotti e allinearsi alla Premarket Tobacco Product Application (Pmta). In generale, per l’industria del tabacco e della sigaretta elettronica americana, il 2020 ma ancora di più più il 2021, potrebbe segnare il minimo storico delle quotazioni borsistiche, nonostante il distanziamento sociale e lo smart working abbiano causato un maggiore consumo di tabacco.

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