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Lo Stato di New York condannato a risarcire le aziende di sigarette elettroniche

Il giudice ha condannato lo Stato a pagare le spese legali sostenute per opporsi al divieto sugli aromi illegittimo dello scorso autunno.

Lo Stato di New York è stato condannato a pagare le spese legali sostenute dalle aziende del vaping che fecero ricorso contro la decisione, presa circa un anno fa dal governatore Andrew Cuomo, di vietare gli aromi nei liquidi per sigarette elettroniche. Nel settembre del 2019, in risposta ai casi di Evali (la malattia polmonare ricondotta al consumo di cartucce illegali con Thc adulterato), il governatore di New York decise di battere sul tempo i suoi colleghi, annunciando di aver adottato un’ordinanza esecutiva di emergenza per vietare, appunto, la vendita di e-liquid con gusti diversi dal tabacco in tutto lo Stato. La misura, nelle intenzioni di Cuomo, aveva effetto immediato, ma i negozianti avevano tempo fino al 4 ottobre successivo per rimuovere tutti i prodotti dagli scaffali.
Immediatamente la Vapor Technology Association (Vta) e un gruppo di negozi specializzati fecero ricorso contro la decisione del governatore, definendola “arbitraria e capricciosa” e accusando di fatto Cuomo di travalicare il suo potere amministrativo, sconfinando in quello legislativo. E a buon titolo, visto che il divieto fu sospeso proprio il 4 ottobre del 2019 dalla decisione del giudice Chaterine Cholakis. Tre mesi dopo, nel gennaio 2020, lo stesso giudice fece decadere del tutto il provvedimento, decretando che emanare una tale misura non rientrava nei poteri del governatore. La regolamentazione del settore del vaping, spiegò Cholakis, è un compito che spetta all’assemblea legislativa, non al ramo esecutivo, che ha invece la funzione di implementare le politiche decise, appunto, dal legislatore.
In seguito, Cuomo è riuscito comunque a varare il divieto di vendita dei liquidi aromatizzati per sigaretta elettronica, inserendolo lo scorso aprile in una legge di bilancio che, lamentano i critici, è stata approvata praticamente senza discussione, a causa dell’emergenza della pandemia di covid-19. Ma questa è un’altra storia. La vicenda dell’ordinanza illegittima dell’autunno del 2019, invece, non si è ancora conclusa del tutto. Ieri, infatti, il giudice Cholakis ha condannato lo Stato a risarcire Vta e gli altri querelanti le spese affrontate per l’azione legale contro il decreto. Ai legali dello Stato di New York, che sostenevano che l’ordinanza era necessaria per affrontare il vaping fra i minori e casi di malattie ad esso correlate (cosa non vera), il giudice ha risposto: “La preoccupazione per queste questioni non può giustificare un’azione chiaramente incostituzionale”.

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