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Sigarette elettroniche, nuovo sondaggio fra i consumatori europei

In vista della revisione della Tpd e nell'ipotesi di una tassa comune, Ethra indaga sull'impatto di alcune misure sui consumatori.

Come reagirebbero i consumatori a un eventuale aumento delle tasse sui prodotti con nicotina, al divieto sugli aromi nei liquidi per sigaretta elettronica o alla legalizzazione dello snus? Serve un maggiore accesso alle informazioni sui prodotti? Quale impatto avrebbe cancellare il limite alla capacità degli atomizzatori, previsto dalla Tpd? Cosa si può fare di più per i fumatori che vogliono smettere? Queste sono alcune delle domande alle quali Ethra, l’organizzazione che raccoglie 22 associazioni europee di consumatori di prodotti con nicotina a rischio ridotto, spera di trovare risposta grazie a un sondaggio lanciato oggi e rivolto a tutti i consumatori adulti.
Lo scopo è quello di capire come i consumatori europei utilizzano i diversi prodotti e di indagare le conseguenze pratiche che avrebbero alcune modifiche normative, attualmente sul tavolo. Il fine ultimo è quello di rappresentare al meglio le istanze degli utilizzatori presso le istituzioni europee. E questo non solo in sede di revisione della Direttiva europea sui prodotti del tabacco (Tpd), ma anche in vista della possibile adozione di una tassa comune a tutti i Paesi dell’Ue sui prodotti a rischio ridotto. Gli Stati come l’Italia, che hanno una tassazione specifica per sigarette elettroniche e altri prodotti del genere, sono infatti ancora una minoranza in Europa. Ma lo scorso giugno il Consiglio europeo aveva chiesto alla Commissione di presentare una proposta per assoggettare a prelievo fiscale anche i prodotti sostitutivi del tabacco.
Questioni che, stima la European tobacco harm reduction advocates, riguardano decine di milioni di europei fra consumatori, fumatori che potrebbero passare a prodotti a rischio ridotto, i loro familiari e gli operatori sanitari e sociali che si occupano di fumo. “Avere delle conoscenze complete che vengono direttamente dagli utenti – spiega l’associazione – è parte essenziale delle strategie di riduzione del danno. L’iniziativa va in questa direzione, perché è sui consumatori e li coinvolge”.
Il questionario è stato realizzato grazie al lavoro volontario delle associazioni aderenti ad Ethra e al supporto dei suoi consulenti scientifici. È disponibile in dieci lingue, fra cui l’italiano, ed è possibile fornire una sola risposta per Ip. La sua compilazione richiede pochi minuti e Ethra chiede la partecipazione attiva di tutti i consumatori. Il sondaggio è aperto fino al 31 dicembre 2020 e per rispondere al questionario è sufficiente cliccare su questo link.

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